Pordenone Legge, la città diventa capitale del libro
Settembre è arrivato con le sue piogge, annunciando definitivamente la fine dell’estate. Ma con l’autunno arriva anche uno degli appuntamenti dell’anno più attesi in regione: stiamo parlando di Pordenonelegge, il Festival del libro con gli autori, che quest’anno è arrivato alla sua XXesima edizione. Saranno oltre 600 gli autori, italiani e internazionali, con oltre 350 appuntamenti in 40 diverse sedi del centro cittadino. Non va però dimenticato che questo è un anno particolare, perché si festeggerà il traguardo dei 20 anni con tante novità ed eventi speciali.
“Per i vent’anni abbiamo pensato a dei piccoli regali che faremo non solo al nostro pubblico, ma anche un po’ a noi” rivela Valentina Gasparet, tra i curatori di Pordenonelegge.
“Non si tratta tanto di un traguardo, quanto di un altro punto di partenza. Certamente è un compleanno importante, e per questo vogliamo festeggiarlo accanto a chi ci segue, ma anche con i tanti autori che nel corso degli anni sono venuti a Pordenone, senza dimenticare i giornalisti che ci hanno sempre seguito. L’idea è quella di festeggiare insieme, e cerchiamo di farlo proponendo delle nuove ipotesi e dei nuovi percorsi”.
Tra le diverse novità, c’è il progetto Le sette parole per il futuro: “Per vent’anni abbiamo giocato con le parole, le abbiamo esplorate in tutti i modi possibili proprio grazie alla presenza degli autori e dei libri. Per questo abbiamo pensato di reinterpretare in chiave dinamica sette parole che, secondo gli autori, possono essere significative per il futuro” spiega ancora la curatrice. Saranno sette gli incontri e i dialoghi, tutti nella giornata di venerdì, durante i quali Guido Barbujani, Beatrice Masini e Simona Vinci, Antonia Arslan, Lucetta Scaraffia, Marcello Fois e Franco La Cecla, Elisabetta Moro e Carlo Boccadoro reinterpreteranno e racconteranno rispettivamente i concetti di razza, paura, bellezza, sessualità, amicizia, mito e musica.
Ma i festeggiamenti non si fermano qui: dopo l’inaugurazione ufficiale con il racconto dell’autore spagnolo Javier Cercas, dedicato al potere dei libri e della letteratura, ci sarà l’omaggio di David Grossman sul mestiere e sulla passione dello scrittore. Ma c’è grande attesa anche per alcuni ospiti d’eccezione, a cominciare da Pippo Baudo, che, nella serata inaugurale al teatro Verdi, racconterà la propria storia, profondamente intrecciata a quella del nostro Paese. Nella serata finale, invece, sarà presente Bruno Vespa, che ci racconterà un altro importante anniversario, ossia lo sbarco dell’uomo sulla Luna.
Sono però tantissimi gli autori, sia italiani sia stranieri, che si succederanno nel corso delle giornate: da Massimo Recalcati, Paolo Crepet e Alessandra Arachi, che esploreranno il mondo interiore delle emozioni e del sentire, fino ai nuovi romanzi di Michela Murgia e di Francesco Piccolo, che rispettivamente cercheranno di raccontare le donne e gli uomini.
Grande attenzione all’attualità, da sempre un percorso importante per il Festival: “Rimane il tentativo di indagare e di raccontare il nostro tempo, e quest’anno abbiamo dei testimoni importanti che ci faranno riflettere su quello che è il nostro Paese”, ricorda la curatrice. “Tra i molti autori che guardano al presente, ci saranno Nando Pagnoncelli, Carlo Verdelli, Ferruccio De Bortoli, secondo il quale ci salveremo in qualche modo. Ma ancora Beppe Severgnini, Federico Rampini e Renato Mannheimer, che parlerà di Europa” .
Quest’anno, in collaborazione con l’Enciclopedia Treccani, ci sarà una particolare sezione dedicata proprio a questo tema, tra cui la lectio magistralis di Giuliano Amato sull’Europa e sull’ambivalenza del concetto di europeismo, tra potenzialità e criticità.
Un altro aspetto a cui da sempre il Festival dà grande importante è il mondo delle scuole: oltre 60 gli appuntamenti per i ragazzi under 14, mentre sono più di un centinaio quelli dedicati alle scuole di ogni ordine e grado “La centralità non è dovuta al semplice dato numerico; dietro c’è un’idea progettuale, che si fonda su un lavoro svolto nell’arco di tutto l’anno con le scuole e con gli insegnanti del territorio allargato”, spiega ancora la curatrice.
“Non si tratta di una semplice partecipazione delle classi, ma c’è un coinvolgimento vero e importante, a cominciare dagli insegnanti, che sentiamo tutto l’anno per capire quali sono i temi di interesse e gli approfondimenti necessari per le classi”.
Così, anche questa edizione di “festa” si preannuncia ricca di eventi, un’occasione per riflettere su noi stessi e sul mondo che ci circonda, come sottolinea la curatrice: “Questo può sembrare il momento meno indicato per la parola festa, ma Pordenonelegge è prima di tutto il poter condividere dei momenti di ascolto e di crescita, per capire quello che accade intorno a noi e dentro di noi. Ma il Festival può essere anche un momento di pausa dalla frenesia in cui ci ritroviamo, dalle tensioni e da una certa violenza che arriva dai social network e da altre forme di comunicazione”. Quindi un festival da non perdere, che indaga il libro in tutte le sue declinazioni e applicazioni, dall’arte alla filosofia, passando per la scienza, lo sport, la cucina e molto altro ancora.