Circolo Speleologico e Idrologico Friulano,122 anni di storia
L’idea di fondare ad Udine un Circolo Speleologico nacque dall’impulso del maestro Alfredo Lazzarini e del neo laureato Arrigo Lorenzi, i quali, il 25 ottobre 1897, esposero al Comitato Provvisorio l’intenzione di creare un’associazione con lo scopo di esplorare le grotte. Il 25 novembre dello stesso anno venne approvato lo Statuto e fu costituito ufficialmente il Circolo Speleologico e Idrologico Friulano (C.S.I.F.), ad oggi il più antico presente sul territorio italiano. Durante il periodo compreso tra il 1898 e il 1903 il Circolo contava circa una cinquantina di soci impegnati sia nella ricerca speleologica che in quella idrogeologica, con grande attenzione ai problemi di inquinamento.
Come naturale conseguenza dell’operatività del Circolo, nasce nel 1904 la rivista “Mondo Sotterraneo” volta a raccogliere le relazioni descrittive dei fenomeni carsici di tutta Italia e articoli di idrologia superficiale. Nei primi quindici anni del ‘900 la speleologia del Friuli vantò il periodo di maggiore espansione: uomini del calibro di Alfredo Lazzarini, Olinto Marinelli, Fortunato Fratini, Michele Gortani, Francesco Musoni, Giovanni Battista De Gasperi, Angelo Coppadoro, Giuseppe Feruglio, Luigi Marson e successivamente Ardito Desio portarono la nostra speleologia ai primi posti in Italia. Il Circolo sin dagli albori risulta essere molto ambizioso, però dal 1904 al 1923 a causa della carenza di uomini e mezzi e degli eventi bellici alcuni programmi non furono finalizzati. Le prime esplorazioni programmate furono: quella al Bus de la Lum, ritenuta allora una una delle cavità più profonde al mondo (il Circolo riuscì nell’impresa grazie al contributo di L. 1000 stanziato dal re Vittorio Emanuele III), quella al Canin, al Ciaorlecc, al Bernardia, senza contare l’esplorazione della Grotta Doviza (Villanova). L’attività del C.S.I.F. venne interrotta a causa del primo conflitto mondiale e dopo la rotta di Caporetto la sede del Circolo fu spostata a Firenze e la rivista “Mondo Sotterraneo” continuò ad uscire in quella città. Al termine del primo conflitto mondiale la sede del Circolo venne riportata ad Udine. A causa dell’occupazione straniera molto materiale risultò distrutto e la ripresa delle attività fu molto lenta, difatti bisognerà aspettare il 1925 affinché un gruppo di studenti udinesi scopra vicino alla grotta di Villanova una seconda che risulterà più estesa della prima. Durante gli anni ‘30 sono pochissimi gli studi speleologici e l’attività esplorativa è assai limitata.
Il circolo riprende vita nell’ultimo dopoguerra grazie al prof. Egidio Feruglio; il rinato sodalizio completò le esplorazioni interrotte 20 anni prima, raggiungendo il fondo della grotta Viganti e trovando nuovi rami a San Giovanni d’Antro.
Nel periodo 1949-1953 l’attività è volta soprattutto al completamento di quelle esplorazioni che erano rimaste vacanti a causa dei vari eventi. Proprio in questo periodo storico il Circolo collabora con la Commissione Grotte della Società Alpina delle Giulie all’esplorazione di alcune cavità delle Prealpi Carniche e compie delle ricerche biologiche in collaborazione con il Museo di Storia naturale di Venezia. Nel 1954 muore Egidio Feruglio e la carica di presidente dal 1954 al 1966 venne ricoperta dal geologo Michele Gortani il quale si dedicò attivamente allo studio dei fenomeni carsici sopratutto in Carnia. Seguirono poi Piercarlo Caracci (1966-1976), Paolo Paiero (1976-77), Adriano Del Fabbro (1978-79), Bernardo Chiappa (1979-1996), Giuseppe Muscio (1996-2014) e dal 2015 Umberto Sello (attuale presidente). Al momento il Circolo conta circa una settantina di soci e risulta molto attivo, basti pensare alle scoperte degli ultimi cinque anni: dalla grotta Tirfor o Complesso Bernardo Chiappa di Villanova delle Grotte, alla grotta Sara di Monteprato sino alla Gleseute del Bernardia. Siamo dinnanzi ad un Circolo di grande storia che vuole continuare la propria tradizione cercando di avvicinare costantemente nuove leve che possano appassionarsi a questo stile di vita.
scritto da Emiliano Foramiti da IL PAîS gente della nostra terra edizione cartacea Settembre 2019