Biodomenica 2019, i buoni motivi del Bio tra AIAB Fvg e la Fondazione De Claricini Dornpacher
Il bio italico continua a crescere: al 31/12/2018 siamo a 80.000 operatori certificati e circa 2 milioni di ettari gestiti con il metodo bio. Ciò significa un aumento del 76% dal 2010 e del 2,6% rispetto al 2017 per quanto riguarda le superfici. Guardando agli operatori, termine che include a agricoltori, allevatori, trasformatori, rivenditori, centri di stoccaggio ecc., l’incremento è del 66% dal 2017 e del 4,2 rispetto all’anno prima.
È tanto? È poco? È il 15,5% della SAU italiana, quindi di certo non è una nicchia e continua a crescere.
Nel nostro bel Friuli Venezia Giulia abbiamo raggiunto i 16.500 ha (7,1% della SAU) su più di 1000 operatori (+13% rispetto all’anno precedente) dove i trasformatori e gli operatori post-agricoli hanno avuto l’incremento più importante. Che cosa spinge l’onda bio? La richiesta dei consumatori è di certo la prima leva, segue la volontà, consapevolezza, necessità degli agricoltori, sempre più alle strette con un sistema agricolo convenzionale che non lascia margini economici ma nemmeno di libera imprenditoria, infine le politiche a sostegno, come il PSR, che però in FVG sono state ed ancora sono fonte di amarezza da parte di molti agricoltori, a causa di ritardi, disguidi ed infinita burocrazia.
Tutto bene allora? “Non male” dichiara Cristina Micheloni, presidente di AIAB FVG “ma serve un salto di qualità culturale e colturale per evitare la banalizzazione del bio”. “Non dobbiamo sottovalutare come il bio sia una risposta ai problemi legati ai cambiamenti climatici, alla redditività per gli agricoltori, alla necessità di migliorare il benessere animale e alla salvaguardia delle risorse naturali” prosegue Micheloni “e non limitarci a comunicare il bio come privo di residui di fitofarmaci”.
Proprio sulla via verso un salto di qualità culturale AIAB FVG ha incontrato la Fondazione de Claricini Dornpacher “che anche nella agri-cultura intende impegnarsi” dichiara il presidente Oldino Cernoia “anche considerando che i 200 ha attorno alla Villa sono dedicati proprio alla coltivazione con il metodo biologico del vigneto e dei seminativi, un processo iniziato da Mariolino Snidaro e che intendiamo portare a compimento accogliendo anche eventi formativi e informativi sia per il settore agricolo che per i cittadini”.
I tanti buoni motivi del bio, ma anche una realistica discussione su che cosa mette a rischio la sua sana crescita si terrà il 6 ottobre a Villa del Claricini Dornpacher nell’ambito della Biodomenica 2019, un appuntamento d’autunno ormai tradizionale, che offre ai cittadini l’opportunità di conoscere l’agricoltura e gli agricoltori bio regionali. Oltre alla mostra-mercato ed al dibattito su “Che cos’è il bio nel 2020?” la giornata darà modo e grandi e bambini di intrattenersi con laboratori, degustazioni, visite guidate alla Villa, passeggiate. Tutto ciò è già cultura, cui si aggiungeranno due eventi speciali: Enos Costantini che presenterà il suo ultimo libro, Ce vitis tai cjamps e le letture di Gianni Nistri da “Il vento nel vigneto” di Carlo Sgorlon.
Tutte le info su www.aiab.fvg.it
Il programma lo trovate qui: Biodomenica web