Approvata la mozione sui beni comuni proposta dal Patto per l’Autonomia
Moretuzzo: «Siamo al fianco del Comitato Rodotà»
Nella seduta odierna (1 ottobre 2019, ndr) del Consiglio regionale è stata discussa e approvata, dopo alcune modifiche, la mozione n. 88 (“La Regione si impegni nella difesa dei beni comuni”) di iniziativa dei consiglieri del Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli. Con questa mozione i consiglieri proponevano alla Regione di sostenere le azioni del Comitato popolare di difesa dei Beni Comuni, Sociali e Sovrani “Stefano Rodotà” che ha avviato una campagna di sensibilizzazione sul tema dei beni comuni attraverso una raccolta firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare che riproponga al Parlamento la proposta uscita dalla Commissione Rodotà. Un percorso avviato più di dieci anni fa, e precisamente nel 2007, ma che, per diversi motivi, non ha ancora visto la luce.
«È un tema di estrema importanza, anche dal punto di vista economico – osserva il capogruppo di Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo –, basti ricordare il premio Nobel per l’economia assegnato nel 2009 a Elinor Ostrom proprio per le sue ricerche sui commons, che hanno dimostrato che il modo migliore per tutelare ecosistemi a rischio passa proprio per una gestione caratterizzata da un forte coinvolgimento delle comunità locali, una gestione in grado di superare le categorie di pubblico e privato. Ma molto più vicini a noi sono gli esempi virtuosi delle Comunelle nel Carso e delle Vicinie in Friuli, la cui risposta nata nel passato vive tutt’oggi attraverso comunità autorganizzate, che in molti casi sono anche le uniche risposte concrete in aree definite a fallimento di mercato».
«Con questa mozione – continua Moretuzzo – auspichiamo che la Regione si schieri in prima linea al fianco dell’azione di riconoscimento dei beni comuni nonché ispirando le proprie politiche proprio alla loro tutela e salvaguardia. Ormai è chiaro che il nostro sistema socio-economico è di fronte a un cambiamento di paradigma radicale ed è impensabile affrontarlo senza un adeguamento giuridico, ossia senza l’introduzione di una categoria volta a tutelare proprio quelle risorse che non ci appartengono, ma che dobbiamo solo gestire in attesa di consegnarli a chi verrà dopo di noi, o vogliamo fare come il Presidente del Brasile Bolsonaro che pensa e dichiara che la foresta amazzonica è di proprietà del Brasile e quindi può disporne a piacimento?».
«Spiace – conclude Moretuzzo – che l’Assessore Callari abbia posto come vincolo per l’approvazione la richiesta di eliminare dalla mozione l’impegno della Giunta a sostenere il Comitato Rodotà, che rimane comunque in tutte le premesse della mozione. Noi, come Patto per l’Autonomia, continueremo a stare a fianco del Comitato e a raccogliere le firme a sostegno della legge di iniziativa popolare».