Industria: Bini, Aussa Corno al centro politica industriale Regione
Nella zona industriale dell’Aussa Corno sono impiegate 2000 persone oltre all’indotto e, con ulteriori dragaggi, il livello occupazionale potrebbe incrementare di circa 500 unità. In questa fase di stagnazione, sono occasioni che non possono essere perse ma serve quanto prima l’apertura di un tavolo con il ministero dei Trasporti per risolvere i problemi legati ai dragaggi che coinvolgono tutta la portualità della regione ad eccezione di Trieste”. Lo ha detto oggi l’assessore alle Attività produttive del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, durante la visita della zona industriale dell’Aussa Corno assieme a Renzo Marinig e Roberto Tomè, rispettivamente presidente e direttore del Consorzio di sviluppo economico del Friuli (Cosef) che gestisce le quattro aree industriali della Ziu, dell’Aussa Corno, dell’Alto Friuli e di Cividale del Friuli. Un percorso che comprende anche un sopralluogo a tutte le aree industriali della regione inserite in un consorzio industriale. “Siamo convinti – ha indicato Bini – della rilevanza delle funzioni e delle attività che questi enti economici possono avere nell’attuazione della politica industriale regionale e che troveranno valorizzazione nel disegno di legge Sviluppo Impresa”. “La zona industriale ha grandi potenzialità e concrete possibilità di garantire incrementi occupazionali – ha ribadito l’assessore – ma serve il contributo e la responsabilità di tutte le istituzioni coinvolte”. Nello specifico, sulle criticità legate ai dragaggi, l’esponente della Giunta del Fvg ha sottolineato l’impegno ad aprire un tavolo ministeriale “per chiarire in via definitiva alcune problematiche interpretative che condizionano l’operatività dell’Amministrazione regionale”. “La fase liquidatoria del consorzio Aussa Corno ha determinato un’incertezza sul futuro di questi territori – ha aggiunto l’assessore – ma confidiamo di poterla superare intraprendendo un percorso che porti alla chiusura dell’attuale fase giudiziale e che sarà favorito anche grazie a nuovi insediamenti produttivi e alle potenzialità che insistono su quest’area industriale”. Un primo passo in questa direzione giunge dalla manifestazione di interesse della vetreria cooperativa Pigarese che, come ha informato Marinig, ha fatto una proposta per l’acquisizione di 360.000 metri quadrati nella zona industriale dell’Aussa Corno per realizzare uno stabilimento per imballaggi in vetro grazie al quale sono previste 80 nuove assunzioni. Bini ha visitato, infine, anche Officine Tecnosider, azienda attiva nelle lavorazioni dei metalli con uno stabilimento che sorge su un’area di 90.000 mq di cui 20.000 coperti e conta 1200 addetti. La società, grazie al Patto Territoriale della Bassa Friulana, ha visto la realizzazione del raccordo particolare che può collegare lo stabilimento direttamente alla ferrovia.