L’Associazione Zafferano Alto Livenza apre la raccolta a tutti gli interessati. Dalla raccolta, all’essiccazione
Cosa c’è di più ecologico e garantito della frutta, della verdura o di una spezia a chilometro zero? Solo andarsela a prendere personalmente dalla pianta o dal campo dove cresce. E’ ciò che propongono quest’anno i produttori dell’Associazione Zafferano Alto Livenza, i quali apriranno la raccolta della rinomata spezia, che inizia proprio in questi giorni, con i primi freddi, a tutti gli interessati. Sveglia all’alba e via sui campi per cogliere i fiori del crocco, dal quale vengono ricavati i preziosi stimmi. Sarà possibile partecipare a tutto il processo: raccolta, mondatura, essicazione. In pratica farsi il proprio zafferano e portarselo a casa, ovviamente ad un prezzo molto più vantaggioso.
La “regina delle spezie” o “l’oro rosso” come viene chiamato dall’alba dei tempi (in effetti costa più dell’oro), compare nella Bibbia, nei poemi omerici, in papiri egizi, come ingrediente, colorante, profumo, in funzione propiziatrice o medicinale. Marco Polo racconta di contrattazioni a peso d’oro o di zafferano. Oggi si coltiva soprattutto in Medio Oriente (l’Iran è il primo produttore mondiale) ed il nome deriva dal persiano “za’faran”, che significa oro, splendore, saggezza. L’habitat originale è, però, il Mediterraneo, dove si coltiva da 3500 anni. In Europa fu molto coltivato e richiesto nel Rinascimento, quando ancora portava il suo nome latino, “Crocus”.
Grazie all’intuizione di alcuni coltivatori locali, è diventato in pochi anni un’eccellenza del nostro comparto agroalimentare. Nel Friuli Occidentale ci sono infatti condizioni ambientali e pedoclimatiche perfette per la sua coltivazione. Un suolo ghiaioso e particolarmente drenante, che evita i ristagni d’acqua; un clima piovoso e non eccessivamente freddo neppure nel cuore dell’inverno, grazie all’anfiteatro delle prealpi carniche, che come un paravento trattiene i vapori caldi provenienti dal mare, distante un’ottantina di chilometri.
“Il nostro obbiettivo – spiega Andrea Finco, presidente dell’Associazione e titolare di Aurum Julii, che con circa un acro di terreno coltivato a zafferano è una delle realtà di punta – è ri-valorizzare la cultura e l’uso dello Zafferano, creandogli una dimora di eccellenza, in Italia, in Friuli Venezia Giulia, puntando sull’alta qualità più che sulla quantità”.
Riguardo all’ultima, originale iniziativa dell’Associazione dice: “Chiunque può partecipare, portandosi poi con sé a casa i fiori e lo zafferano che raccoglie con un modesto contributo in funzione della quantità. Vivendo un’ esperienza all’aria aperta, estremamente suggestiva e formativa. Vorremmo far conoscere questa opportunità perché possa essere goduta dal maggior numero di persone possibile”.
Per info ed iscrizioni (la raccolta inizierà venerdì 18 ottobre e durerà circa un mese): 392 3883685.