Friuli Innovazione: come anticipare le richieste di competenze chiave del mercato
Competenze? Bisogna rispondere al presente ma guardare un po’ al futuro, altrimenti arriveremo sempre in ritardo!
Il tema delle competenze, della formazione, del disallineamento tra domanda e offerta è un tema complesso e prioritario e ben vengano idee e iniziative di grande respiro.
“Premesso che non siamo un ente di formazione e non vogliamo fare l’ente di formazione, ci è sembrato opportuno dare un nostro contributo se si vuole davvero avviare una nuova stagione della formazione – conferma Fabio Feruglio, Direttore di Friuli Innovazione. Da tempo interpretiamo il ruolo di Parco Scientifico e Tecnologico, o meglio di piattaforma di innovazione, cercando di intercettare e sviluppare quei temi che non sono oggi priorità nell’agenda delle imprese, ma che si candidano ad esserlo nel prossimo futuro.”
L’approccio di Friuli Innovazione è semplice e consolidato: intercettare i “segnali deboli” di ciò che diventerà presto rilevante per la competitività delle imprese, confrontarsi con il territorio nella sua pluralità di soggetti che contribuiscono allo sviluppo economico e sociale di un territorio, ovvero alla sua competitività, realizzare progetti ed esperienze originali e che possano avere un impatto sulle imprese e sul territorio.
“Friuli Innovazione dunque con il suo modello mette a disposizione della Regione le esperienze sviluppate con i progetti finanziati dall’Unione Europea – spiega Fabio Feruglio, direttore di Friuli Innovazione – Nel 2017, ad esempio, abbiamo concepito il progetto E-EDU4.0 – Engineering education 4.0, che disegna un percorso di formazione per l’Industria 4.0, valutato positivamente e finanziato dall’Unione Europea. Grazie al progetto, a novembre 2019, risponderemo – sia pur in modo circoscritto e sperimentale – alla richiesta emergente, tanto per le imprese che già utilizzano, quanto per quelle che stanno affrontando processi di trasformazione, di formazione in ambito additive. Si calcola infatti che, in 2-3 anni, la domanda di formazione specifica additive, possa crescere e porre evidenza di una mancanza di competenze.”
Uno degli obiettivi di E-EDU4.0 è quello di portare gli studenti degli istituti tecnici ad utilizzare laboratori avanzati al di fuori dei loro istituti e delle loro scuole. Utilizzare, non visitare.
Perché questo è ciò che succede sistematicamente nei territori competitivi in Europa e vogliamo che possa accadere anche nella nostra Regione.
E-EDU4.0, esempio concreto di sperimentazione di Friuli Innovazione, si sostanzia in un percorso formativo specifico in ambito additive disegnato da Friuli Innovazione con i partner del progetto (Camera di Commercio Industria artigianato agricoltura di Treviso Belluno, HTL Wolfsberg, Carinthia Universtiy for Applied Sciences, t2i – trasferimento tecnologico e innovazione s.c. a r.l., Libera Università di Bolzano) che si articola in tre moduli.
Il primo dedicato alla “formazione per i formatori”:15 docenti affronteranno un percorso formativo in Additive Manufacturing nel laboratorio Additive FVG Square di Friuli Innovazione, con un approccio focalizzato sulla pratica, che li porterà ad operare direttamente sulla tecnologia di ultima generazione, mettendo le “mani sulla macchina”. Si tratta di giornate di formazione transfrontaliera poiché avverranno in parallelo con la Carinthia Universtiy for Applied Sciences, in una “virtual class room” – una classe virtuale.
Il secondo modulo è dedicato alla formazione degli studenti che “faranno lezione” nel laboratorio Additive FVG. I 50 ragazzi dell’ITS Malignani saranno chiamati a progettare e utilizzare la stampante 3d per dare una soluzione a problemi reali proposti dalle aziende che fanno parte di Additive FVG square, Toutor nel percorso formativo dei ragazzi.
E-EDU 4.0 dedica un modulo alle imprese, offrendo un’utile occasione approcciare la tecnologia della stampa industriale 3D.
“EDU è un esempio tipico del nostro approccio. Cerchiamo di tradurre in azioni concrete quelle che sono le sfide della complessità odierna. E per farlo non possiamo adottare approcci parziali o un solo punto di vista – conclude Feruglio – Abbiamo messo insieme gli attori chiave, abbiamo condiviso un percorso, lo testeremo sul campo. Sulla base dei risultati auspichiamo che la Regione possa valutare positivamente la messa a sistema questa iniziativa, come già avviene nelle regioni più avanzati in EU.”