Cultura: Fedriga, Roma celebra Aquileia ricchezza nazionale
“Roma celebra Aquileia quale ricchezza nazionale così che, per entrambe le città, questa esposizione sarà un’opportunità di reciproca conoscenza”. Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha preso parte oggi a Roma alla presentazione della mostra “Aquileia 2200. Porta di Roma verso i Balcani e l’Oriente”, esposizione che sarà aperta al pubblico da domani fino al 1 dicembre negli spazi museali dell’Ara Pacis. “Questo luogo è una vetrina di cui Aquileia ha pieno diritto – ha detto il governatore – essendo stata una delle principali protagoniste della storia di Roma. La mostra è un’occasione per far conoscere Aquileia agli italiani e con essa tutto il Friuli Venezia Giulia. Così come Aquileia è stata la porta verso Oriente con la via dell’Ambra, anche la regione, attraverso la nuova via della Seta, è oggi riferimento principale verso quel mondo”. Fedriga ha poi ricordato il grande impegno della Fondazione Aquileia e, in primis, del suo presidente, nel portare a compimento la volontà di allestire l’esposizione a tempi di record (solo 10 settimane). Un evento che sarà accompagnato da una serie di appuntamenti di promozione del territorio nella Capitale “perché – ha rimarcato il governatore – questa deve essere l’occasione per evidenziare la strategicità nazionale di questo sito archeologico, colta anche dall’Amministrazione comunale che sta riversando un grande impegno nel fare di Aquileia un sistema turistico integrato”. Per il presidente della Fondazione Aquileia, Antonio Zanardi Landi, “la città è portatrice di un messaggio particolarmente ricco e interessante che andava condotto nel cuore della romanità. Roma – è stata la riflessione del presidente – ha avuto la capacità di creare altre Roma ai confini dell’impero per dialogare con altri popoli. Aquileia è stata così interfaccia attiva della città capitolina nei confronti dell’Oriente e del Mediterraneo, per poi avere una pulsione missionaria nella diffusione del Cristianesimo che la rese nuovamente protagonista per secoli”. L’eccezionalità dell’evento è stata richiamata anche nelle parole della Soprintendente capitolina, Maria Vittoria Marini Clarelli, del vicesindaco di Roma con delega alla Crescita culturale, Luca Bergamo, del direttore del Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, Luca Caburlotto, e del sindaco di Aquileia, Emanuele Zorino. La nomea di Aquileia è ribadita fin dalle prime parole che il visitatore incontra varcando l’ingresso della mostra: “Nona tra le illustri città sarai chiamata, Aquileia, colonia italica che fronteggi i monti dell’Illiria, per le mura e per il porto famosissima”. La citazione dall’Ordo urbium nobilium di Ausonio è prologo e sintesi stessa del percorso espositivo che ripercorre la storia di Aquileia nelle sue tappe salienti, dalla fondazione, nel 181 a.C., attraverso l’affermazione del Cristianesimo, l’epoca patriarcale e, infine, la Prima Guerra Mondiale. A segnare il passo le numerose opere, alcune di grandissimo pregio: l’iconica testa di Vento bronzea, di ascendenza ellenistica, la testa di vecchio, improntata a forte realismo, la bellissima stele funeraria del gladiatore, due eccezionali mosaici (raffiguranti uno i pesci adriatici, l’altro uno stupendo pavone), rilievi marmorei e statue. È inoltre presente un’ampia e preziosa collezione di oggetti in ambra, espressione di quell’artigianato artistico che si era sviluppato nella città, punto d’arrivo dell’antichissima Via dell’Ambra proveniente dal Baltico dove la resina fossile veniva raccolta. Il legame tra Aquileia e Roma si rinnova nell’allestimento stesso che si compone anche di 23 calchi di reperti aquileiesi realizzati nel 1937 in occasione della Mostra Augustea della Romanità, in cui Aquileia fu la città più rappresentata insieme a Ostia e Pompei. I calchi sono oggi custoditi nel Museo della Civiltà Romana e alcuni di essi sono stati restaurati per l’occasione grazie al sostegno della Fondazione Aquileia. Un bassorilievo in pietra calcarea del IV secolo raffigurante l’abbraccio tra Pietro e Paolo è la testimonianza della vitalità e della ricchezza della grande Chiesa Aquileiese, mentre due spaccati storici sul Patriarcato di Aquileia e sul Milite Ignoto chiudono il percorso storico sul Novecento. Anche in questo caso l’eccezionalità dell’evento è rimarcata dall’esposizione, per la prima volta, del tricolore che avvolse il feretro del Milite ignoto, celebrato nella Basilica di Aquileia nel 1921. Ad esaltare l’emozione trasmessa dai reperti antichi vi sono, infine, gli scatti di Aquileia del maestro Elio Ciol e gli inserti multimediali realizzati con il contributo dell’Istituto Luce e Sky Arte. La mostra, curata da Cristiano Tiussi, direttore della Fondazione Aquileia, e da Marta Novello, direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, con un contributo di don Alessio Geretti, curatore delle iniziative culturali di Illegio, ha il patrocinio del ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e la partecipazione della società per la conservazione della Basilica, dell’associazione nazionale per Aquileia e della Cineteca del Friuli. L’evento è inoltre reso possibile grazie al sostegno di PromoTurismoFvg e della Camera di Commercio Pordenone-Udine nell’ambito del progetto Mirabilia e con partner tecnico le Ferrovie dello Stato.