Premio Zecchin alle friulane Giulia Candusso e Stefania Liviero: migliori studentesse del primo quadriennio di Medicina
Le venticinquenni Giulia Candusso, di San Daniele del Friuli, e Stefania Liviero, di Tavagnacco, sono le vincitrici delle due borse di studio in memoria dottor Romano Zecchin, che lavorò negli ospedali di Udine e Pordenone e al Centro di riferimento oncologico (Cro) di Aviano. Le borse, del valore di duemila euro ciascuna, sono assegnate ai due migliori studenti del primo quadriennio del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia dell’Università di Udine. Il riconoscimento è stato istituito nell’anno accademico 1999/2000 per ricordare la figura e l’opera di Zecchin.
Candusso e Liviero sono state premiate da Anna Maria Zecchin, sorella di Romano Zecchin, assieme al rettore dell’ateneo friulano, Roberto Pinton, e al coordinatore del corso di studi in Medicina e chirurgia, Bruno Grassi. Pinton ha ringraziato, a nome di tutta la comunità universitaria, la famiglia Zecchin, «modello di mecenatismo per la generosa continuità dell’iniziativa», che, ha ricordato Grassi, «premia la preparazione d’eccellenza dei nostri studenti dell’area medica, che si colloca da oltre un decennio ai vertici delle classifiche nazionali». Liviero e Candusso sono le vincitrici del concorso per l’anno accademico 2016/2017.
Il premio “Romano Zecchin”, giunto alla diciannovesima edizione, è rivolto agli studenti iscritti al quinto anno di Medicina: i partecipanti devono aver superato tutti gli esami degli anni precedenti entro il 30 settembre dell’anno accademico precedente. Il premio è assegnato ai due studenti con la media degli esami più alta.
Romano Zecchin fu assistente volontario e aiuto di ruolo all’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Udine, presso gli istituti di Radiologia, Terapia fisica, Medicina nucleare e Radioterapia. Divenne quindi primario all’ospedale “Santa Maria degli Angeli” di Pordenone, dove diresse anche il Dipartimento di Diagnostica per immagini. Fino al 1994 Zecchin, che ricevette anche il premio “Mencarelli”, fu responsabile del Servizio di Medicina nucleare del Cro di Aviano.