Sella Nevea: con l’elicottero della Protezione Civile due giorni di esercitazione su scenari da valanga
Pubblicato il 17 Dicembre 2019
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Il weekend appena trascorso, grazie agli apporti nevosi delle ultime precipitazioni, ha fornito lo scenario ideale per effettuare una importante esercitazione invernale del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia assieme alla Guardia di Finanza, con il fondamentale supporto dell’elicottero della Protezione Civile e la collaborazione di Promoturismo FVG. Vi hanno preso parte una ventina di soccorritori, cinque dei quali tecnici cinofili operativi accompagnati dai loro cani e altri tre con cuccioli “in formazione”.
Il contesto in cui si sono svolte le operazioni è stato quello della conca del Monte Canin, nelle Alpi Giulie. Le ottime condizioni meteorologiche di sabato 14 dicembre hanno consentito di preparare i campi in quota per il giorno seguente, quello in cui le esercitazioni si sono di fatto realizzate.
Un lavoro di simulazione indispensabile, quello dell’esercitazione in valanga, da mettere in atto periodicamente sia per l’aspetto pratico della ricerca di sepolti da valanga da parte dei cani, sia per l’esperienza del trasporto in elicottero per uomini e cani con sbarco tra neve e ghiaccio. La Protezione Civile fornisce un appoggio indispensabile nella stagione invernale mettendo a disposizione il proprio velivolo nella base di Tolmezzo per il Soccorso Alpino e Speleologico. In caso di incidente da valanga infatti il personale specializzato del Soccorso Alpino può raggiungere il luogo del distacco da un punto di partenza baricentrico rispetto alle montagne con tempi di attivazione immediati e con un vantaggio che può essere determinante per la sopravvivenza di un sepolto da valanga che è in media di circa 15 – 18 minuti.
Per i soccorritori è indispensabile mettere in pratica gli imbarchi e gli sbarchi dall’elicottero in ambiente innevato con l’attrezzatura da scialpinismo e i ramponi pronti eventualmente da indossare ai piedi. Per i cani lo spostamento in elicottero può essere comunque un elemento perturbante ed è quindi indispensabile abituarli fin da cuccioli affinché una volta sbarcati si focalizzino subito sull’obiettivo. Ieri hanno preso parte all’esercitazione tre bordercollie, due kelpie, due pastori tedeschi e un malinois. Cinque di questi hanno lavorato su buche profonde con uno o più sepolti, mentre i tre cani più giovani, due dei quali di soli cinque mesi, hanno iniziato con buche più semplici, esercitandosi con figuranti e tecniche di gioco che stimolano le loro capacità di ricerca. Quest’ultima è consistita nel cercare un oggetto di tela nella neve e nell’ iniziare a scavare l’umano sepolto con una ricompensa finale.