Treni storici: nel 2019 oltre 5mila passeggeri su 26 treni
“Un successo che non potremmo celebrare se il programma dei treni storici 2019 non fosse stato accompagnato dalle attività organizzate sui territori dagli enti locali e dalla fitta rete di associazioni con cui abbiamo costruito un gioco di squadra per la promozione della nostra regione”. Con questa premessa l’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, ha presentato oggi a Udine i risultati del secondo anno di programmazione dei treni storici, in collaborazione con la Fondazione FS, 32 amministrazioni locali e oltre 70 associazioni tra Pro Loco e sodalizi di promozione sociale. “Dopo un primo anno sperimentale che già aveva dato buoni risultati, gli incrementi del secondo anno di attività ci hanno indotto a confermare l’impegno finanziario su questa iniziativa e nei primi mesi dell’anno nuovo convocheremo tutti gli interlocutori per avviare il programma dei treni storici 2020” ha confermato Pizzimenti. I treni programmati nel 2019 sono stati 26 (6 in più del 2018) che sono andati a comporre un calendario apertosi il 31 marzo con il treno delle città Unesco e chiusosi l’8 dicembre con il treno dei Presepi e dei mercatini di Natale. Oltre 5mila i passeggeri trasportati, con un incremento di più del 30 per cento rispetto al 2018, quando gli utenti erano stati 3718, e ben 14 treni tutti esauriti, cui si aggiunge il dato positivo della media di riempimento dei convogli che ha sfiorato l’85 per cento (era il 78 per cento nel 2018). La Regione ha investito quasi 470mila euro sull’intero programma, di cui 50mila impiegati a sostegno delle iniziative correlate organizzate sul territorio. Anche in questo caso c’è stato un incremento rispetto alle risorse investite l’anno precedente (circa 362mila euro), a copertura della convenzione tra Regione e Fondazione FS, con un impiego anche di risorse provenienti dal programma Interreg Italia – Austria per i treni lungo la Sacile – Gemona. La Regione quest’anno ha voluto anche testare il gradimento dei viaggiatori per l’iniziativa, raccogliendo oltre 2mila questionari che hanno restituito una soddisfazione per il viaggio nel 98 per cento dell’utenza e un apprezzamento per le iniziative correlate sul territorio del 94 per cento. L’offerta è stata culturalmente e turisticamente molto articolata avendo interessato oltre 40 località della regione, tra cui 16 nuove proposte, sulle tracce di alcuni temi salienti tra cui la Grande Guerra, i Borghi più belli d’Italia, le città Unesco, le mete blasonate dalla “bandiera arancione”, ma anche sui filoni legati alle produzioni tipiche come il prosciutto di San Daniele, la cipolla di Cavasso Nuovo, le mele antiche, la coltelleria di Maniago. Molti anche i percorsi tematici sulle orme del jazz, della poesia, evocando Pierpaolo Pasolini, o più prosaicamente i vini del Collio e il buon cibo. Fondamentale per la riuscita delle manifestazioni è stata anche la collaborazione con le aziende di trasporto pubblico locale, in particolare in occasione dei treni storici effettuati per i grandi eventi della Barcolana, èStoria, Friuli Doc, PordenoneLegge, la Festa della zucca di Venzone. Un successo condiviso anche dal direttore generale della Fondazione FS, Luigi Cantamessa, secondo il quale la riapertura della ferrovia Pedemontana, inserita nell’elenco delle linee turistiche gestite dalla Fondazione, ha restituito al paese una infrastruttura fondamentale per lo sviluppo del turismo. La Fondazione ha inoltre avviato il cantiere per il restauro della stazione di Trieste Campo Marzio, che diventerà il secondo museo ferroviario nazionale d’Italia, mentre a breve partiranno i lavori per la riqualificazione della rimessa locomotive di Casarsa della Delizia, un gioiello di archeologia industriale che sarà messo a disposizione per lo sviluppo dell’industria