Poffabro, presepe tra i presepi
Nella suggestiva cornice del borgo di Poffabro, inserito dalla Regione Friuli Venezia Giulia fra i centri storico-turistici primari e dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) fra i “Borghi più belli d’Italia”, lungo le vie del paese, in ogni balcone, nicchia, finestra, angolo o portone vengono allestiti, da numerosi appassionati del luogo e non solo, oltre 150 presepi, in perfetta arte spontanea, per rapire il visitatore e portarlo dentro il miracolo del Natale.
“È cominciato tutto con gli abitanti del posto che esponevano sui propri davanzali dei presepi da loro realizzati. Anno dopo anno questa raccolta presepiale interna al borgo è cresciuta, da semplice esposizione fatta dagli abitanti del borgo siamo arrivati oggi ad una vera e propria rassegna che raccoglie Natività che provengono da tutta la regione” ci racconta Adriana Cozzarini, curatrice della manifestazione “Poffabro, presepe tra i presepi”, arrivata quest’anno alla ventitreesima edizione.
La raccolta ospita presepi molto diversi tra di loro, sia per materiali utilizzati che per i temi affrontati:
“Ci sono delle Natività tradizionali ed altre invece che sono più moderne. La caratteristica è che sono tutte diverse tra loro. Alcuni presepi vengono realizzati con le materie più impensabili. Anche le dimensioni variano tra un presepe e l’altro, ce ne sono alcuni molto grandi, che occupano diversi metri quadrati di superficie, ed altri piccolissimi, realizzati all’interno di bottiglie, scatole, oggetti domenistici o ceppi di legno”.
Impossibile definire quale sia il più bello. Tutti hanno una propria particolarità, una propria storia: “Una signora di Trieste ha fatto tre viaggi fino a Poffabro per allestire il proprio presepe. Si tratta di una Natività assai composita, la scenografia ricrea tutta la Palestina, con le case tipiche, con il mercato. Si tratta di un presepe davvero molto realistico, realizzato interamente a mano”.
Settimane e settimane di lavoro per allestire l’intero borgo, per renderlo così magico: “Ci vuole molto tempo e mani esperte per far sì che tutto sia perfetto. Quest’anno purtroppo il tempo non ci ha aiutato ma siamo riusciti lo stesso a farci trovare pronti per l’inaugurazione. Vanno ringraziati tutti i volontari, tutti gli abitanti del borgo che hanno dedicato ore e ore, di lavoro. Quando. Le ore non si quantificano, lo si fa per passione. A ripagarci poi è l’apprezzamento e lo stupore del tanto pubblico che ogni anno arriva quassù per i presepi”.
Il messaggio è quello di diffondere e difendere la cultura cattolica: “Il presepe fa parte della nostra tradizione, rappresenta dei valori che vogliamo portare avanti e trasmettere alle nuove generazioni”.
La manifestazione si snoda in una suggestiva ambientazione, quasi fiabesca, con decorazioni di frutta, fiori e legno, musiche natalizie e luci soffuse, capaci di incantare ogni anno oltre ventimila visitatori e trasformare il paesino, adagiato dolcemente sulle falde del monte, in un presepe anch’esso: “La scena davvero suggestiva, il borgo è di per sé già un piccolo presepe. Vale la pena davvero vedere questo scenario, si tratta di qualcosa di unico, una magia che si ricrea soltanto in questo periodo”.
Quest’anno sarà inoltre possibile partecipare all’iniziativa “L’Icona del Natale, percorso guidato sulle fasi dell’esecuzione tecnica di un’icona e accompagnamento alla lettura teologica e figurativa dell’Icona del Natale”, che sarà ospitata all’in- terno del Monastero Benedettino Santa Maria Annunciata. Le monache acco- glieranno piccoli gruppi nella conoscenza del mondo iconografico (in specifico l’Icona della Natività della Scuola di Rublev che ora si trova nella galleria Tretjakov di Mosca) nelle varie fasi di lavorazione, a partire dalla preparazione della tavola di legno gessata per passare al disegno e alla doratura, fino alla stesura dei colori.
IL PAîS Gente della nostra terra Novembre 2019 edizione cartacea (https://ita.calameo.com/read/004769722fa7fdc43150d)