Gli alpini tornano a Udine
Nel 2021 l’Adunata Nazionale nel capoluogo friulano
Intervista al presidente della sezione Ana di Udine Dante Soravito De Franceschi
Sarà Udine la città che ospiterà la 94ª Adunata nazionale dell’Associazione Nazionale Alpini nel secondo fine settimana di maggio 2021. Il capoluogo friulano ha finalmente raggiunto un traguardo che inseguiva da tempo, riportare in città le Penne Nere.
Dopo la grande amarezza per non aver potuto organizzare l’edizione del 2015, quella del centenario della Grande Guerra assegnata sul filo di lana a L’Aquila, Udine si è rimboccata le maniche e, grazie al forte impegno delle sezioni Ana di tutta la regione e delle istituzioni, ha saputo vincere la concorrenza delle altre città candidate, Brescia, Alessandria e Matera.
“Era da un po’ di anni che si cercava di portare a Udine l’Adunata, finalmente siamo riusciti a centrare questo obiettivo” – ci racconta il presidente della sezione Ana di Udine Dante Soravito De Franceschi – “Abbiamo lavorato a lungo per presentare al meglio la nostra candidatura, il responso è stato molto positivo e questo per noi è senza dubbio un motivo di grande soddisfazione. Non posso che ringraziare tutti quelli che ci hanno dato una mano, le tante sezioni che si sono messe a disposizione. Ora dobbiamo far sì che tutto il Friuli Venezia Giulia venga coinvolto, la gente di tutta la regione deve essere compartecipe a questo evento. Deve essere un qualcosa che nasce dal cuore, se tutti faranno la loro parte sono sicuro che realizzeremo una grandissima Adunata”.
Molti i punti di forza della candidatura vincente di Udine:
“La nostra candidatura nasce da motivazioni molto forti. In primis la ricorrenza del 45esimo anniversario del terremoto del Friuli. Sentivamo il dovere di onorare quei 29 alpini che persero la vita sotto le macerie della Caserma Goi-Pantanli di Gemona e le tantissime Penne Nere che contribuirono in maniera fondamentale alle operazioni di soccorso e di ricostruzione. Non soltanto, ci sono anche altre importanti ricorrenze, i 100 anni dal passaggio delle terre dell’impero austroungarico all’Italia, i 100 anni della sezione Ana di Udine, il secolo dal trasferimento della salma del Milite ignoto da Aquileia a Roma, i 102 anni della nascita della nostra rivista, L’Alpino. Questa manifestazione, poi, deve anche servire a riscoprire i luoghi della Grande Guerra, a ricordare il grande sacrificio di migliaia di soldati. Quella del 2021 sarà un’Adunata nel segno del ricordo”.
Il legame tra gli Alpini e il Friuli è da sempre indissolubile anche per la naia: “Migliaia furono i ragazzi ospitati nelle caserme di tutta la regione per il servizio militare. Per tantissime Penne Nere sarà sicuramente un’occasione per ripercorrere quei momenti di gioventù”.
Ricordo ma anche guardare al futuro, ai giovani per trasmettere quei valori alpini che altrimenti rischiano di andare perduti: “Queste manifestazioni devono servire anche per trasmettere valori e conoscenze alle nuove generazioni. Il bagaglio morale e culturale che ci hanno lasciato i nostri anziani non deve andare smarrito ma dobbiamo consegnarlo ai nostri giovani”.
Saranno diciotto mesi di duro lavoro, la macchina organizzativa è già partita: “Senza il supporto delle istituzioni sarebbe impensabile mettere in piedi un evento di tale portata. Sia il Comune che la Regione ci hanno spinto affinché chiedessimo questa Adunata. Ora arriverà il grosso del lavoro, servirà la mano di tutti, dalle istituzioni ai volontari per far sì che questa adunata possa essere realizzata al meglio. Le riunioni praticamente sono quotidiane, in primis c’è da pianificare la logistica e garantire la massima sicurezza”.
L’obiettivo è quello di superare quella già straordinaria del 1996, che portò in città oltre 300 mila Penne Nere
“Quella è stata un’Adunata speciale e che ancora oggi portiamo nel cuore. Superarsi non è mai facile ma cercheremo di migliorare, di portare non solo tantissimi alpini da tutta Italia ma anche tante famiglie, sostenitori, amici in qui Friuli. Questo territorio ha tantissimo da dare a questa manifestazione”.
24 mila Penne Nere in regione, oltre 350 mila in Italia, l’Ana rappresenta ancora una forza sul territorio
“Queste adunate servono anche a far vedere chi siamo e le attività che ogni giorno svolgiamo. Gli alpini non sono attivi soltanto nell’adunata ma anche e soprattutto nel volontariato. A fianco delle persone in difficoltà gli alpini hanno sempre dimostrato sempre di esserci. Siamo impegnati costantemente nelle calamità, costante è anche la nostra opera di raccolta fondi per sostenere le popolazioni bisognoso d’aiuto. Siamo attivi anche nel formare i giovani nella solidarietà, nel rispetto, nell’introdurli alla Protezione Civile. L’Associazione si sta muovendo per far sì che possano essere formati e responsabilizzati. La nostra età avanza e serve chi dopo di noi si prenda cura della comunità”.
Fontanini: “Per la città è un grande orgoglio”
Grande soddisfazione per il primo cittadino Pietro Fontanini, che da tempo promuoveva la candidatura friulana
Ospitare l’Adunata nazionale degli Alpini è un traguardo importante per Udine, un obiettivo che la città inseguiva da tempo e che ora finalmente è stato raggiunto. Torneranno così a casa le Penne Nere, venticinque anni dopo l’ultima volta, ritrovando l’abbraccio caloroso del popolo friulano, da sempre legato in maniera indissolubile al Corpo degli Alpini. Grande soddisfazione per il primo cittadino Pietro Fontanini, che da tempo promuoveva la candidatura friulana: “Per quanto Udine avesse tutte le carte in regola per portare a casa questo risultato, dal legame di affetto e riconoscenza della città nei confronti delle Penne Nere alla ricorrenza del quarantacinquesimo anniversario del terremoto, il risultato non era per nulla scontato, vista la competitività delle altre città candidate. Per cui, quando mi hanno avvisato della vittoria ho provato un immediato senso di sollievo e un profondo senso di orgoglio come friulano e come sindaco che avrà l’onore di ospitare l’adunata”.
Quanto è stato fondamentale il ruolo delle istituzioni affinché Udine vincesse la concorrenza di altre città?
“È stato fatto un grande lavoro di squadra che ha visto il Comune, la Regione, l’Associazione Alpini di Udine, le otto sezioni del Friuli Venezia Giulia e i componenti friulani della Commissione lavorare assieme per mesi, senza clamore ma con quella tenacia che ci contraddistingue”.
L’Adunata richiamerà migliaia di persone in città, per questo motivo la macchina organizzativa è già da tempo avviata. Quale sarà il ruolo dell’Amministrazione nell’organizzazione?
“Per Udine si tratta non solo di una rivincita dopo la delusione del 2015 e di un motivo di grande orgoglio ma anche di un’occasione unica di promozione e visibilità per la città e per tutta la Regione. Per questo vogliamo fare in modo che la capacità ricettiva della città, sia in termini di ospitalità che di offerta dei servizi, sia potenziata al massimo. Ma anche in questo ambito sarà il lavoro di squadra a fare la differenza”.
Quali sono i progetti/lavori che avvierete per far sì che Udine si possa far trovare pronta sotto ogni punto di vista tra due anni?
“Tra due anni la città avrà fatto ulteriori passi in avanti sulla strada che come Giunta abbiamo deciso di farle imboccare, dalla sicurezza all’attenzione per l’ambiente al ripensamento della viabilità. Ma anche il centro storico sarà diverso da oggi, con via Mercatovecchio risistemata e tornata finalmente ad essere il cuore pulsante della città e la ciclovia Apleadria, una delle più belle d’Europa, rinnovata e dotata di punti di sosta e di risorto. Sarà poi ovviamente attivata tutta una serie di servizi ad hoc, dal potenziamento del trasporto pubblico alle aperture dei parcheggi in struttura”.
L’Adunata cadrà nel quarantacinquesimo anniversario dal terremoto, assumendo così un significato assai particolare per tutto il Friuli. Come si potrà commemorare al meglio questo avvenimento che ha segnato in maniera profonda la nostra storia?
“Dimostrando di saper essere ancora, nonostante il mondo sia profondamente cambiato in questo quarantacinque anni, un popolo serio, efficiente, dalla memoria lunga e soprattutto riconoscente nei confronti di un Corpo che è rimasto vicino ai friulani nei momenti più difficili della nostra storia, e penso non solo al terremoto ma anche alle due guerre e agli eventi meteorologici che hanno flagellato la nostra Regione, ultima in ordine di tempo la tempesta Vaia che l’anno scorso ha distrutto una parte importante delle foreste della nostra montagna”.
L’Adunata può rappresentare anche l’occasione per trasmettere valori e radici che rischiamo oggi di veder smarrite?
“Sicuramente. Il grande insegnamento che da sempre gli Alpini danno è che i risultati si ottengono con poche parole e molti fatti, senso del dovere, spirito di sacrificio e generosità disinteressata. Oltre, ovviamente, all’attaccamento alle radici, alle tradizioni e alla storia della nostra terra. Credo che questi valori siano oggi più che mai attuali perché sono gli stessi giovani a chiederli, come testimonia la loro voglia di partecipare, impegnarsi e contribuire alla costruzione del futuro del Paese”.
IL PAîS Gente della nostra terra Novembre 2019 edizione cartacea (https://ita.calameo.com/read/004769722fa7fdc43150d)