Economia in frenata, la Giunta si svegli! Moretuzzo: «Si investa nel lavoro tutelando le nostre imprese»
Il Patto per l’Autonomia annuncia a breve un incontro pubblico sul tema del lavoro
Alle istituzioni regionali arrivano ulteriori segnali di allarme dal mondo del lavoro e dell’economia. In questi ultimi giorni si rileva la preoccupazione espressa dal mondo sindacale, in particolare della CGIL, a proposito dei numeri dell’economia del Friuli-Venezia Giulia, dei posti di lavoro a rischio, della necessità di investimenti seri anche da parte della Regione. Si registra l’ennesimo dato negativo sul saldo delle imprese artigiane, in particolare nella provincia di Udine dove si registra un -266 imprese nei primi 11 mesi del 2019. Queste si sommano a quelle già perse nell’ultimo decennio, portando la cifra in regione a 1.176 imprese artigiane svanite in 10 anni.
«I segnali di una crisi persistente, in particolare in alcune zone della regione, sono ormai sotto gli occhi di tutti – dichiara il capogruppo del Patto per l’Autonomia in Consiglio regionale, Massimo Moretuzzo –. Solo la Giunta Fedriga sembra non rendersene conto e non capire che serve una politica economica e di investimento seria e di ampio respiro. Il tema del lavoro è e deve rimanere un tema centrale anche per le politiche pubbliche. Prima la maggioranza in Consiglio regionale si renderà conto che ci troviamo in una situazione straordinaria che richiede risposte straordinarie, meglio sarà per tutti. Fino ad ora le azioni della Giunta sono state irrilevanti sia rispetto agli investimenti sia rispetto alla tutela delle nostre aziende. Grazie alla Centrale Unica di Committenza, ostinatamente difesa dall’Assessore Callari contro le rimostranze di tanti sindaci, ci ritroviamo aziende dell’Emilia Romagna a fare gli sfalci dei cigli stradali nei comuni del Friuli Centrale e imprese pugliesi a gestire i cimiteri della montagna del Friuli Occidentale. Nel frattempo – prosegue Moretuzzo – i lavori pubblici che vengono cantierati dai Comuni, quando hanno il personale sufficiente per riuscire a districarsi fra le morse della burocrazia crescente, continuano ad essere affidati ad aziende che vengono da fuori. Ultimo il caso del Museo di Storia naturale di Udine, affidato a una ditta di Napoli con il 21% di ribasso. Il Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia ha depositato una proposta di legge per dare priorità alle nostre aziende, sul modello di Bolzano, già il mese di marzo dello scorso anno: da allora nessun segnale dalla Giunta Fedriga, evidentemente non ritiene che questa sia una priorità. Noi invece riteniamo che sia indispensabile fare quanto prima un ragionamento largo e condiviso, capace di coinvolgere il mondo delle categorie produttive, che individui subito le vie di uscita per una situazione che rischia di complicarsi sempre di più. Per questo convocheremo un incontro pubblico sul tema del lavoro entro la fine di gennaio, con l’obiettivo di definire un’analisi chiara e soprattutto delle proposte concrete».