ARLeF lancia la nuova campagna a supporto della scelta del friulano a scuola per i propri figli
Gennaio è il mese in cui si iscrivono i bambini a scuola ed è anche il momento in cui chiedere l’insegnamento della lingua friulana per i propri figli e garantire loro tutti i vantaggi di un’educazione plurilingue.
Proprio per questo l’ARLeF – Agenzia Regionale per la Lingua Friulana, ha lanciato in questi giorni la campagna di informazione e sensibilizzazione “Dîs di sì al furlan a scuele par to fi!”, al fine di supportare la scelta consapevole del plurilinguismo in età scolare. La scadenza per l’iscrizione fissata dal Miur è il 31 gennaio 2020. La scelta del friulano si fa al momento dell’iscrizione online a ciascun ciclo scolastico, attraverso il portale http://www.iscrizioni.istruzione.it/, ma i genitori possono rivolgersi anche alla segreteria della scuola per maggiori delucidazioni.
La campagna promozionale dell’ARLeF, attiva per tutto il mese di gennaio sulla carta stampata e online, sarà amplificata attraverso i profili Facebook e Instagram dell’Agenzia e supportata da un simpatico video motion graphic, disponibile sul sito www.arlef.it nella versione in friulano e in italiano.
«Per le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado – ricorda il presidente Eros Cisilino – al momento dell’iscrizione i genitori sono chiamati a compiere delle scelte educative che si ripercuotono in modo positivo sul percorso di crescita dei propri figli. Attraverso questa nuova campagna, l’Agenzia vuole sottolineare che mettere i bambini nelle condizioni di imparare il friulano a scuola non significa rinunciare ad altre lingue, come l’inglese, ma permettergli di apprenderle meglio e prima, come dimostrano le più avanzate ricerche scientifiche sul plurilinguismo. Parlare friulano ai propri figli significa, inoltre, trasmettergli il senso di appartenenza alla comunità friulana, tramandare un tesoro fatto di una cultura millenaria, di sapere e tradizioni, dando valore alla storia, alla geografia e alla cultura del territorio in cui vivono, ma abituandoli all’esplorazione del mondo».
Il friulano, il dato è appena stato confermato, è stato scelto per il 2019 da oltre il 76 per cento dei genitori, consapevoli che la didattica plurilingue assicura molteplici vantaggi cognitivi. L’insegnamento della lingua friulana facilita appunto l’apprendimento di altre lingue come l’inglese, aumenta la capacità di concentrazione e di risoluzione dei problemi, aiuta i bambini ad imparare a leggere prima, ritarda il declino cognitivo perché mantiene il cervello giovane ed elastico. In molte scuole l’insegnamento avviene secondo quella che a livello europeo è riconosciuta come una delle più efficaci metodologie didattiche, il CLIL (Insegnamento Integrato di Lingua e Contenuto). Il friulano, che nel 2019 è stato insegnato per almeno 30 ore all’anno a 38.000 alunni delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, non sottrae in alcun modo ore ad altre materie e si inserisce nel 20 per cento del curriculum individuato dalle scuole in autonomia, secondo quanto previsto dalla Legge statale n. 482/99 e dalla Legge regionale n. 29/2007. Gli insegnanti, accreditati dalla Regione F-VG, sono oltre 1.500.