Rizzetto: emergenza ambientale Gorizia e Valle dell’Isonzo emissioni cementificio Salonit di Anhovo
Interrogazione Ministro ambiente Costa
Al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – Per sapere – premesso che:
si apprendono dalla stampa alcune allarmanti notizie su una possibile emergenza ambientale che riguarda la Valle dell’Isonzo, nelle aree limitrofe al cementificio Salonit di Anhovo in Slovenia, situato a pochi chilometri da Gorizia, e di proprietà del gruppo Alpacem by Wietersdorfer;
in tale territorio sussiste da decenni una imponente produzione di prodotti di cemento-amianto e, negli ultimi anni, sembra che i forni del cementificio di Anhovo Salonit stiano incenerendo rifiuti pericolosi. Sul punto, si apprende che i medici dell’Associazione medica della Slovenia, allarmati dalle conseguenze inquinanti di tali attività, abbiano richiamato l’attenzione delle istituzioni ad essere più responsabili sulle questioni ambientali, rivolgendosi, in particolare, al Ministero dell’Ambiente e della Pianificazione territoriale e all’Agenzia ambientale della Repubblica di Slovenia. I medici hanno messo in evidenza che alcuni studi hanno confermato il legame tra incenerimento dei rifiuti e l’aumento di tumori, nonché di altre patologie, nella popolazione locale. E’ stato, inoltre, messo in rilievo che la misurazione delle sostanze pericolose negli scarichi non viene effettuata direttamente dalle istituzioni statali, ma lasciata agli esperti scelti e remunerati, tra l’altro, dalle aziende che commissionano tali verifiche, il che pone un problema di conflitto di interessi;
a quanto si apprende, la quantità di rifiuti che vengono inceneriti nell’impianto di cemento potrebbe arrivare a 135.000 tonnellate l’anno e considerando che gli impianti di cemento emettono una considerevole quantità di gas di combustione, i rischi per l’inquinamento e la salute sono, quindi, molto più elevati rispetto a quelli determinati dalle emissioni di forni industriali;
anche il quotidiano “Il Piccolo”, edizione di Gorizia del 19 luglio 2019, ha reso nota l’allarmante segnalazione di una associazione ambientalista slovena relativa alla gestione del cementificio, limitrofo a Gorizia; tale Associazione afferma che l’impianto, oltre ad essere utilizzato per la produzione di cemento, viene impiegato per lo smaltimento di rifiuti, finalizzato alla produzione di energia nel processo produttivo e che determina emissioni inquinanti;
ebbene, la conformazione geografica della Valle dell’Isonzo, nella quale è situato l’impianto in questione, convoglia i residui della combustione direttamente su Gorizia e nell’Isontino anche a causa dei venti dominanti che soffiano da Nord Est, pertanto, qualora i fatti denunciati venissero confermati, il territorio interessato rischia, inevitabilmente, gravi conseguenze per l’ambiente e la salute dei cittadini. Da ciò ne deriverebbe il dovere del governo, affinché vengano adottati provvedimenti a tutela delle comunità italiane coinvolte -:
se il governo è a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, dunque, dell’esistenza del cementificio Salonit di Anhovo che notoriamente ha un considerevole impatto ambientale;
se il ministero dell’ambiente ha dati ambientali relativi all’impianto in questione ed all’impatto sulle aree geografiche limitrofe e se è a conoscenza di una eventuale AIA rilasciata per detto impianto;
se e quali provvedimenti intenda adottare per accertare i fatti esposti e porre in essere iniziative a tutela del territorio e della popolazione esposte alle emissioni inquinati, come esposto in premessa.
(Rizzetto)