Pasolini: in mostra a Casarsa le opere dell’illustratore del New Yorker dedicate a Versuta e ai luoghi pasoliniani dall’8 febbraio
“Ora di quel tempo mi sembra tutto perfetto”: così diceva Pasolini dei giorni in cui, nel Casèl in mezzo ai campi di Versuta, si riuniva il piccolo gruppo di alunni dell’Academiuta di lenga furlana, la scuola fondata dal poeta nel borgo alle porte di Casarsa dove si era rifugiato con la madre nell’ottobre del 1944, per restarvi fino al 1947, tra i bombardamenti degli ultimi fuochi del conflitto e i primi timidi passi del Dopoguerra.
E proprio ai luoghi pasoliniani di Versuta, testimoni della gioventù di Pier Paolo e ispirazione di molte sue intense pagine, è dedicata la mostra che apre nel 2020 le attività del Centro Studi Pasolini di Casarsa, grazie all’omaggio che a questo luogo, così carico di ricordi e significati, rese l’artista Mario Micossi. “Ju pai ciamps di Versuta. Incisioni, graffiti e disegni sui luoghi di Pasolini” è il titolo dell’esposizione che s’inaugura sabato 8 febbraio alle 17.30 a Casarsa in Casa Colùs a cura di Gianfranco Ellero, grazie alla disponibilità di Elena e Anna Micossi, appassionate custodi dell’eredità dello zio, con il sostegno del Comune cittadino e della Regione Friuli Venezia Giulia.
Nato ad Artegna nel 1926, Micossi fu pittore ed incisore di fama internazionale, le cui opere sono oggi esposte in gallerie e musei di Vienna, New York, Berlino, Tokyo, Boston, Chicago e San Francisco. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Roma, si trasferì fino al 1955 a New York, dove ottenne larga fama anche grazie a disegni e litografie realizzati per la celebre rivista ‘’The New Yorker’’. Il suo punto di riferimento rimase sempre il paesaggio friulano, che l’artista continuò a ricreare per tutta la sua vita, ispirando tra l’altro alcune delle prose e poesie giovanili di Pasolini, di cui l’artista era intimo amico.
Nel 1994, inseguendo la prospettiva dell’arco delle Alpi Giulie, Micossi capitò quasi per caso a Versuta, in una trasparente giornata d’inverno: “Una rivelazione! È da qui che il profilo completo di quel meraviglioso capriccio geologico, che sono le Giulie, appare in tutto il suo splendore”. Nel corso di diversi mesi egli frequentò quei luoghi, cui Pasolini aveva legato i suoi anni di gioventù, realizzando disegni a matita, graffiti e piccoli acquerelli in formato cartolina, alcuni dei quali furono pubblicati l’anno seguente nel volume Ciasarsa San Zuan Vilasil Versuta, curato già allora da Gianfranco Ellero per la Società Filologica Friulana.
Ora alcune di queste opere resteranno in mostra fino all’8 marzo nelle sale del Centro Studi un tempo dimora della madre di Pasolini: le vedute della chiesetta trecentesca di Sant’Antonio abate, i filari di gelsi, le vigne e i campi di granturco palpitano nel tocco sapiente dell’artista, riportando l’eco dei giorni felici del poeta legati alla nascita dell’Academiuta. Della piccola scuola di Versuta fondata nel 1945 cade infatti nel 2020 la ricorrenza dei 75 anni, cui sarà dedicato dal Centro Studi un ricco calendario di iniziative che, a partire proprio da questa esposizione, metteranno al centro l’importante anniversario pasoliniano.
Info: www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it