Cosa vuol dire essere un Alpino oggi
Dentro la Brigata “Julia”
Assieme al Tenente Colonello Umberto Salvador siamo entrati dentro il Comando, nella Caserma di Prampero a Udine, per conoscere le attività della Brigata e cosa significa essere un Alpino oggi.
L’11 marzo 1926, è in questo giorno che venne costituita la 3^ Brigata Alpina, nella quale confluirono i Reggimenti Alpini 8° e 9° ed il 3° Reggimento Artiglieria da Montagna. Denominata “Julia” a partire dal 1934, la Brigata si distinse nel corso della Seconda Guerra Mondiale per il grande eroismo e l’enorme sacrificio dei suoi uomini nella dura e sfortunata Campagna di Grecia, seguita poi dalla Campagna di Russia e dall’epico ripiegamento dell’inverno 42-43 nella quale caddero gran parte dei suoi effettivi. Scioltasi dopo l’armistizio nel ’43, venne ricostituita a partire dal ’49. Da sempre visceralmente legata al Friuli, la Brigata si rese protagonista nel sisma del ’76. Gli Alpini della “Julia”, anch’essi duramente colpiti dal terremoto – 28 alpini vittime del crollo della caserma Goi Pantanali a Gemona – prestarono i primi soccorsi alla popolazione scavando nelle macerie e occupandosi dei feriti. Una mobilitazione senza eguali di uomini e mezzi per fronteggiare l’emergenza, un aiuto che i friulani non ha mai dimenticato.
Questa la storia, qual è invece il presente? Assieme al Tenente Colonello Umberto Salvador siamo entrati dentro il Comando, nella Caserma di Prampero a Udine, per conoscere le attività della Brigata e cosa significa essere un Alpino oggi.
Tra la Julia e il Friuli vi è storicamente un legame indissolubile. Quanto è importante per Voi l’apporto del territorio friulano? “Il territorio friulano costituisce il substrato fertile nel quale la Brigata cresce e si rafforza, senza peraltro dimenticare che al giorno d’oggi la Brigata è presente con i suoi reparti in tutto il triveneto”.
Gli Alpini non fanno parte soltanto della storia del Friuli ma anche del presente. Qual è la vostra azione, quali sono le vostre attività oggi? “La Brigata oggi è impegnata su vari fronti dalle Operazioni all’esterno come quella conclusa in Libano nel 2018 a quelle sul territorio Italiano, le cosiddette “Homeland Security Operations”, come l’Operazione “Strade Sicure” che si è da poco conclusa e che ha visto la Julia schierata contemporaneamente con i propri reparti in due delle principali città italiane: Milano e Roma”.
Dal Mozambico alla Bosnia, dall’Albania al Kosovo fino all’Afghanistan, fondamentale il Vostro ruolo in questi teatri di conflitto anche in azione di peace keeping. “Certamente, inoltre, da sottolineare come negli ultimi anni la Brigata è stata impegnata in questi teatri come unità multinazionale. Infatti da ben 20 anni la Brigata Julia è anche Multinational Land Force, unica unità a livello Brigata dell’Esercito permanentemente Multinazionale, dove gli Alpini lavorano a stretto contatto con i loro colleghi Ungheresi e Sloveni, e attraverso la cooperazione denominata Defence Cooperation Initiative ( DECI) anche Croati ed Austriaci”.
Siete in prima linea anche in occasione di catastrofi e calamità naturali. Negli ultimi anni in questo senso il Vostro apporto è stato imprescindibile. “La Brigata si addestra continuamente con la Protezione Civile al fine di poter meglio operare ed interagire in occasione di catastrofi e calamità naturali, in particolare le truppe alpine hanno sviluppato un programma congiunto, con tutti gli assetti interessati, di addestramento ed esercitazioni atti proprio a generare una sinergia tra le varie componenti necessarie ad affrontare sfide così difficili”.
In una società in piena crisi valoriale come quella odierna quanto è fondamentale la trasmissione dei valori degli Alpini, dell’ “amor di patria, del senso di dovere, e della forza d’animo”? “Sicuramente le 500.000 Penne Nere, di ogni età e provenienti da ogni parte del mondo, che ogni anno si riuniscono all’Adunata Nazionale per sottolineare l’appartenenza a questo Corpo leggendario danno una chiara indicazione di quanto sia fondamentale, anche oggi, la trasmissione dei valori dello spirito Alpino”.
Ospitare l’Adunata degli Alpini è indubbiamente un motivo di grande orgoglio per la città di Udine. Qual è stata la Vostra reazione in seguito all’assegnazione? “L’assegnazione dell’Adunata degli Alpini del 2021 alla Città di Udine è stata motivo di estrema gioia ed orgoglio per la Brigata da sempre fortemente radicata nel territorio”.
Quale sarà il ruolo della Brigata Alpina Julia all’interno dell’Adunata? “Innanzitutto l’adunata è una manifestazione dei nostri fratelli dell’Associazione Nazionale Alpini, noi come Brigata forniremo tutto il supporto che loro e la Comunità ci chiederanno, ma gli attori principali rimangono loro”.
L’Adunata cadrà nel 45esimo anniversario del terremoto del Friuli assumendo così un significato assai particolare. Sarà questa, quindi, l’occasione per celebrare il mai dimenticato sacrificio degli alpini? “Sicuramente il ricordo dei 29 militari scomparsi durante il sisma del 6 maggio sarà uno dei temi principali dell’Adunata, infatti in quel di Gemona sono previste numerose commemorazioni”.
da IL PAîS gente della nostra terra Gennaio 2020 _edizione cartacea https://ita.calameo.com/read/004769722ae504543615a