Sfondano la vetrina di un bar per rubare le slot, arrestate due persone
L’indagine condotta congiuntamente dal N.O.R.M – Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Palmanova (UD) e dalla Squadra Mobile della Questura di Udine, sotto la direzione del P.M. Dott. Marco PANZERI, Sostituto Procuratore della Repubblica presso la Procura di Udine, traeva origine in seguito al tentato furto di apparecchiature videopoker verificatosi la sera del 28.04.2019 presso la stazione di servizio Q8 corrente a Cervignano del Friuli (UD), lungo la SR 352.
In quell’occasione, quattro malfattori travisati, servendosi di una potente BMW X4 oggetto di furto, tentavano di sradicare le apparecchiature da gioco installate all’interno del bar dell’area di servizio. Il tentativo, però, falliva poiché le apparecchiature erano saldamente fissate alla struttura muraria. A quel punto i malviventi si sono dati a precipitosa fuga e due giorni dopo l’autovettura impiegata per l’azione criminosa è stata rinvenuta bruciata in San Floriano del Collio (GO), poco lontano dal confine di stato.
Le evidenze emerse in occasione di quel tentativo di furto hanno permesso di appurare che l’autovettura BMW impiegata dai malfattori era identica quella che in data 03.04.2019 era stata utilizzata in occasione del tentato furto mediante scardinamento dell’apparecchiatura ATM installata presso la filiale della Banca Ter Credito Cooperativo F.V.G di Udine (UD), via Verzegnis nr.1, nei pressi del centro commerciale “Terminal Nord”. In quell’occasione, il manipolo criminale entrato in azione era composto da cinque soggetti travisati che, oltre ad impiegare l’auto in questione, si erano serviti di una macchina operatrice agricola e di un autocarro pick-up che erano stati rubati rispettivamente a Povoletto (UD) e a Udine, via Baldasseria Bassa.
La condivisione degli elementi investigativi raccolti in occasione dei vari episodi criminosi verificatisi e la conseguente collaborazione tra l’Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato ha permesso di concentrare l’attenzione su alcuni soggetti di etnia nomade residenti a Udine (UD) e già noti alla FF.OO. Di fatto, l’approfondimento della pista investigativa delineatasi ha consentito, attraverso l’inferenza ed il vaglio del materiale raccolto, di eseguire delle perquisizioni che, condotte nei confronti dei sospettati, hanno dato esito positivo poiché alcuni dei soggetti sono stati trovati in possesso di cose e/o tracce che li ricollegavano inevitabilmente agli eventi criminosi considerati.
Il 03 febbraio 2020, il dott. Andrea O. Comez, G.I.P. del Tribunale di Udine, vagliato il materiale probatorio e concordando con gli elementi indiziari raccolti, ha emesso due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di POROPAT Giovanni e MAZZINI Davide.
I soggetti, rapidamente localizzati, sono stati tratti in arresto e associati alla casa Circondariale di Udine a disposizione dell’A.G..