Foibe: Regione, guai a offuscare la verità sui crimini del comunismo
Per chi vuole negare, ridurre o giustificare la sofferenza e la morte inferte con le foibe non serve la censura: contro questa follia è necessario semplicemente che sia raccontata la verità, perché per troppo tempo è stata negata. E’ il concetto espresso dal governatore del Friuli Venezia Giulia in occasione della cerimonia tenutasi alla Foiba di Basovizza, monumento nazionale, nella ricorrenza del Giorno del Ricordo che si celebra da sedici anni a questa parte. Da parte della Regione, per la prima volta tra i relatori nei discorsi ufficiali della cerimonia, è stato condannato chi ha criticato il Presidente della Repubblica per l’estrema chiarezza con la quale – è stato detto – ha parlato dei crimini perpetrati dai comunisti a danno delle genti di questa terra. La Regione ha anche rivolto un appello perché non si eroghino più soldi pubblici ad associazioni che promuovono il negazionismo. Un grazie invece è stato espresso dall’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia ai tanti docenti che hanno accompagnato gli studenti di tutt’Italia all’odierna celebrazione alla Foiba di Basovizza per far conoscere loro tragedie che hanno causato lacrime e sofferenze a chi aveva la sola colpa di essere italiano. Dopo essere intervenuta all’omaggio alla Foiba 149 di Monrupino e al monumento nazionale di Basovizza, la Regione ha preso parte a Udine alla messa cui è seguita la benedizione del cippo commemorativo nel parco dedicato ai martiri delle foibe, a Monfalcone alla commemorazione in via Fratelli Rosselli e a Pordenone agli eventi del Giorno del Ricordo nel cortile e nella sala consiliare dell’ex Provincia. Nel pomeriggio l’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia interverrà alle cerimonie in programma a Gorizia in largo Martiri delle Foibe e al teatro Verdi.