Piccoli alla presidenza della Giunta Nazionale Fiaip
Leonardo Piccoli è stato eletto nuovo presidente di Giunta Nazionale della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali
Si tratta di un risultato storico per la nostra regione. E’ la prima volta in assoluto in cui un friulano raggiunge il vertice dell’associazione nazionale: “E’ un grande orgoglio per me poter rappresentare il Friuli Venezia Giulia. Non era mai accaduto prima,” – spiega Piccoli – “Finalmente anche sui tavoli nazionali si tornerà a far sentire con forza la voce della nostra regione. Ritengo che questo incarico sia un messaggio importante per tutto il territorio regionale. Dopo tanti anni passati in secondo piano, dopo tante difficoltà ora meritatamente torniamo ad essere protagonisti. È stata premiata la tenacia, la passione, la competenza, la concretezza che ci hanno sempre contraddistinto in questi anni di duro lavoro e di grande impegno. È un’occasione che dobbiamo saper cogliere al meglio, il FVG deve diventare il cuore dei grandi eventi e dei forum legati al mondo immobiliare. Non solo, l’impegno è anche a dare voce a tante tematiche rimaste ai margini la cui importanza invece è fondamentale per tutto la regione”.
La missione è davvero ardua, molti sono i problemi che la presidenza Piccoli è chiamata fin da subito ad affrontare:
“Il problema che ho posto per primo è l’attenzione alla nostra professione. Questo mestiere si sta aprendo ad una grandissima novità, la legge europea n.37 del 2019, con la quale l’UE ha aperto dei nuovi spazi professionali. Fino ad oggi la professione dell’agente immobiliare era incompatibile con ogni altro ruolo, la nuova norma, invece, fa sì che un’agenzia immobiliare possa diventare multidisciplinare, ciò vuol dire che gli agenti possono ricoprire anche altri ruoli, come l’amministrazione di condominio e la mediazione creditizia. Ci riapproprieremo così di molti servizi, si tratta di uno scenario interessante per la professione, una grande sfida per gli anni a venire. Poi c’è il mercato immobiliare che, purtroppo, in molte parti d’Italia è ancora in grande sofferenza. Siamo chiamati a ragionare sulla nuova generazione, il cui modo di pensare alla casa è completamente diverso da quello a cui eravamo abituati fino a qualche anno fa. Non avendo un lavoro che li radica sul territorio, essendoci oggi una mobilità maggiore rispetto al passato, l’approccio è molto più consumistico. Si predilige in molti casi l’affitto e non l’acquisto. Sui tavoli nazionali siamo chiamati a portare questo cambiamento degli acquirenti. C’è da affrontare anche l’emergenza del declino demografico. Abbiamo tante case vuote e poche persone pronte a riempirlo, ciò genere una disequità impressionante sul mercato. Dobbiamo poi combattere la desertificazione dei centri storici, la chiusura di gran parte dei negozi di vicinato. Va affrontato anche il tema della fiscalità che colpisce in modo forte soprattutto le seconde case e per il quale il Governo negli ultimi anni ha dimostrato poca apertura al dialogo. Ci aspetta una grande lavoro”.
I segnali che arrivano comunque sono positivi, il mercato immobiliare regionale è in ripresa. Anche il 2019 si è chiuso con il segno più: “Il dato più confortante è quello che arriva dall’edilizia agevolata sulla prima casa, nell’ultimo anno c’è stato un salto incredibile, da 1271 a 3215 domande, con oltre 51 milioni di euro di richieste. Questo vuole dire che i giovani hanno ricominciato ad acquistare, che credono nella necessità di comprare la prima casa. Rappresenta la voglia di casa. Come su nostra proposta è stata semplificata la richiesta, averla resa più leggera e flessibile è stata una mossa azzeccata e che ha portato a risultati assai importanti. L’inizio di questo 2020 conferma questo trend di crescita”.
Il Friuli Venezia Giulia rappresenta, nonostante qualche difficoltà, un’isola felice: “Qui si vive bene, è fuori di dubbio. La situazione regionale, fortunatamente, non è nemmeno paragonabile a quella delle grandi città e del Sud Italia dove spesso ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza abitativa. Palazzine vecchie, senza servizi, vendute o affittate a prezzi altissimi. Con questa crisi del mondo del lavoro sono in molti quelli che non ce la fanno a pagare il mutuo o l’affitto e che finiscono per strada. Una situazione d’emergenza che siamo chiamati fin da subito ad affrontare”.
Anche i prezzi, dopo aver toccato il minimo storico, sembrano essere in risalita: “Per la prima volta, da dieci anni a questa parte, è stato osservato anche un aumento dei prezzi. Questo primi segnali sono importanti per la tenuta del mattone. Soltanto in alcune zone, dove manca la domanda, abbiamo registrato un’ulteriore tendenza al ribasso”.
A trainare il settore immobiliare regionale il turismo di mare e montagna: “Lo scenario è molto positivo per quanto riguarda il comune di Lignano Sabbiadoro, che conferma il momento positivo del comparto e la rinnovata fiducia degli investitori, e fa segnare un +5% rispetto al 2018. Gli investitori sono tornati a prediligere il mattone rispeto ai agli investimenti finanziari. Il mercato del reddito oggi però non è quello della finanza, le persone si sono sentite tradite soprattutto dopo gli scandali delle popolari. L’investimento viene fatto sul settore immobiliare, sulle seconde case in località turistiche. Ad avere, poi, una grande crescita è Trieste, i cui dati sono davvero incredibili. Bene anche la zona del medio Friuli”.
Sostenuti gli scambi contrattuali an che nel comune di Udine: “La zona con un maggior incremento è la semiperiferica a nord la quale ha fatto registrare un considerevole incremento. A soffrire, invece, la periferia sud del capoluogo, con un -10%, soprattutto nel ring di viale Europa, via delle Ferriere”.
da IL PAîS gente della nostra terra edizione cartacea febbraio 2020
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