Pieno sostegno di Tockner, massimo esperto al mondo del “re dei fiumi alpini”, alla candidatura del Tagliamento a patrimonio mondiale Unesco
Raccolte oltre 7 mila firme a favore della candidatura
A “I giovedì del Patto” noti rappresentanti del mondo scientifico internazionale hanno illustrato l’unicità del fiume.
«Il Tagliamento conserva la natura dinamica e la complessità morfologica che caratterizzava la maggioranza dei fiumi alpini prima di interventi da parte dell’uomo. È una risorsa inestimabile non solo come sito di riferimento per le Alpi, ma come modello di ecosistema per i grandi fiumi europei», afferma Klement Tockner, uno dei maggiori esperti mondiali di acque dolci, docente di Ecologia acquatica alla Freie Universität di Berlino, che più di ogni altro conosce l’ecosistema del Tagliamento per averlo studiato a lungo, sul campo, e che ha portato all’attenzione della comunità scientifica internazionale. Per Tockner il Tagliamento «ha una serie di caratteristiche che non sono state tenute in debito conto nell’ecologia fluviale: un immenso corridoio di oltre 150 chilometri che collega la terra e il mare e due biomi, le Alpi e il Mediterraneo; sezioni di piana inondabile non irregimentata caratterizzata da un mosaico dinamico di habitat acquatici e terrestri; un gran numero di isole vegetate, circa 700». Per queste ragioni, il Tagliamento va tutelato e merita il riconoscimento come patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. La richiesta – lanciata dal Patto per l’Autonomia e confluita in una raccolta firme a sostegno della proposta – trova la piena condivisione del professor Tockner e di altri illustri rappresentanti del mondo scientifico internazionale, una parte dei quali è intervenuta all’ultimo, seguitissimo, appuntamento de “I giovedì del Patto”, dedicato proprio al “re dei fiumi alpini”, che si è tenuto il 23 luglio, in diretta sulla pagina Facebook del Patto per l’Autonomia.
Andrea Agapito Ludovici, biologo, esperto di conservazione della natura e rinaturazione fluviale, responsabile “Acque” per il WWF Italia e socio fondatore del Centro italiano per la riqualificazione fluviale, ha evidenziato come il Tagliamento offra la rara opportunità di studiare i processi naturali in una scala che non si trova quasi in nessun altro luogo in Europa, invocando la necessità di una visione complessiva del bacino idrografico per la gestione e conservazione del fiume. D’accordo anche Francesco Boscutti, docente e ricercatore in botanica ed ecologia applicata all’Università di Udine, che si è soffermato sulla straordinaria biodiversità del Tagliamento, sulla sua complessità ecologica e sulla sua dinamicità, capace di creare ambienti unici. Boscutti, che per molti anni ha insegnato in un laboratorio internazionale, l’International Alpine Workshop, organizzato ogni estate dall’Università di Scienze applicate di Zurigo con l’Università di Udine e dedicato allo studio del Tagliamento, ha ricordato come il fiume da moltissimi anni sia al centro dell’attenzione di naturalisti e scienziati di tutto il mondo, al quale guardano come un ecosistema modello per ripristinare condizioni naturali in altri grandi e più noti corsi d’acqua, compromessi nelle loro dinamiche dagli interventi dell’uomo. L’idrologa Anna Scaini, ricercatrice presso il Dipartimento di Geografia fisica dell’Università di Stoccolma dove è approdata dopo essersi occupata di gestione dei fiumi in Spagna, Stati Uniti e Vietnam, ha spiegato come una gestione sostenibile del fiume, nella sua interezza, non sia in contrasto con la sicurezza delle comunità che abitano lungo il suo corso, con la mitigazione del rischio, ma anzi le migliora. Anche Legambiente Fvg ha aderito con convinzione alla proposta di candidatura del Tagliamento a patrimonio mondiale dell’umanità Unesco e, per bocca del suo presidente Sandro Cargnelutti, ha sottolineato la necessità di avviare con gli enti locali e le comunità del territorio un percorso condiviso per la tutela e valorizzazione del fiume, che potrebbe partire dall’attivazione di un “Contratto di fiume”.
«Proporre un bene alla lista Unesco non significa porre dei vincoli, ma fornire delle opportunità di crescita a lungo termine per il fiume e per le comunità a esso legate», ha affermato il consigliere regionale del Patto per l’Autonomia Giampaolo Bidoli, che ha coordinato l’incontro, ricordando che «tutti noi abbiamo la responsabilità di custodire un patrimonio unico al mondo».
È sempre possibile sottoscrivere la petizione a sostegno della candidatura del Tagliamento a patrimonio mondiale dell’umanità Unesco (al link https://www.change.org/tagliamentounesco). Sono oltre 7 mila le firme raccolte.