Sanità, Cgil all’attacco: tenuta del sistema a rischio, accellerare sulle assunzioni
La segreteria: “L’assenza di risposte al tavolo regionale condiziona negativamente anche il dialogo,già difficile, con le aziende sanitarie. Troppe criticità e ritardi nella gestione della seconda ondata”
«Lo stato sempre più teso dei rapporti tra le singole aziende sanitarie e le organizzazioni sindacali riflette non soltanto la totale chiusura dei direttori alle richieste concrete avanzate dai lavoratori e dal territorio, ma anche l’assenza di passi avanti e di risposte nell’ambito del tavolo regionale tra assessorato e parti sociali». A denunciarlo è la Cgil Friuli Venezia Giulia, con il segretario generale Villiam Pezzetta, Rossana Giacaz e Susanna Pellegrini, i quali, nel sollecitare una nuova, urgente convocazione del tavolo sul personale, «per affrontare i tanti nodi irrisolti», denunciano «il protrarsi di ritardi nell’affrontare le criticità che stanno pregiudicando una gestione efficace di questa seconda ondata, aggravandone gli effetti sul sistema sanitario, sui cittadini, sul tessuto economico e occupazionale». Ritardi, rimarca la Cgil, «che condizionano non soltanto l’azione della Regione, ma anche quella delle Aziende sanitarie, come dimostrano le vertenze aperte nei territori».
«L’aver aperto quel tavolo di confronto che era stato a lungo sollecitato dai sindacati – dichiarano ancora i segretari – non basta, se questo non porta risultati tangibili in termini di assunzioni, stabilizzazioni del personale, rinforzi ai reparti e ai servizi maggiormente in sofferenza, soluzioni concrete alle tante criticità che rendono sempre più difficile il compito di chi lavora nella sanità pubblica e penalizzano la nostra capacità di contrastare questa seconda ondata della pandemia, il cui impatto sul sistema ospedaliero ha già largamente superato i numeri della scorsa primavera. Con in più il rischio, tutt’altro che scongiurato, di un ulteriore aggravarsi della situazione su un fronte particolarmente esposto come quello delle case di riposo, delle Rsa e delle strutture per disabili, dove manca ancora un quadro chiaro delle strutture e delle soluzioni individuate per l’isolamento dei positivi».
Ecco perché, preso atto dell’incremento di 14 milioni del tetto di spesa sul personale annunciato dall’assessore, in attuazione del decreto Calabria, la Cgil rivendica l’avvio di «un piano urgente di assunzioni di personale sanitario e amministrativo con contratti stabili, volto sia al rafforzamento dei reparti ospedalieri, spesso in crisi anche per la distacco di personale presso strutture private di cura e assistenza, dei servizi territoriali, dei dipartimenti di prevenzione, per puntellare un’attività di testing e tracing che rischia di segnare il passo, e delle Usca, tassello indispensabile per ridurre la pressione sui pronto soccorso e sui reparti Covid, in un contesto che resta di crescita dei contagi e nel quale più del 95% dei positivi è in isolamento domiciliare». Tutto questo, conclude la Cgil, «garantendo che le ricadute di queste azioni possano riverberarsi in tempi rapidi su ciascuna azienda sanitaria, per favorire una soluzione quando più rapida e omogenea possibile alle criticità che stanno portando a saturazione la capacità di risposta delle strutture ospedaliere e territoriali».