Rachele Di Luca con “Scus di cocule” vince la 2a edizione del Premio Candoni
Secondo classificato Giacomo Vit con “Disvistîsi dal scûr”e terzo Giorgio Monte per “La stazion di Vierte – Conte fantasientifiche”
Secondo i dati della diretta streaming, risulta che si sono collegati per seguire la cerimonia, oltre che dal Friuli, da tutta Italia, ma anche da Austria, Portogallo, Polonia, Argentina e Giappone
“Per aver sondato aspetti profondi dell’esistenza, lasciando spazio ad interrogativi sempre attuali e di forte pregnanza sociale, utilizzando la lingua friulana in maniera poetica ed evocativa così da innescare processi di riflessione”. Con questa motivazione la giuria della seconda edizione del Concorso-atelier Premio Candoni, opere teatrali in lingua friulana ha premiato oggi, 13 dicembre, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine Rachele Di Luca per l’opera “Scus di cocule”.
Con le foto di rito, gli applausi e l’intensa lettura scenica degli attori Chiara Donada, Giuliano Bonanni e Candida Nigris, che hanno dato voce ad una parte dell’opera vincitrice, si è conclusa oggi, l’edizione 2020 del premio organizzato per promuovere e diffondere la lingua friulana nel settore della formazione drammaturgica e per proporre dei nuovi testi in marilenghe dedicati alla produzione di spettacoli teatrali professionali.
Una cerimonia, quella andata in onda dal palco del “Nuovo”, che non si è arresa alla chiusura dei teatri prevista dal Dpcm per il contenimento della pandemia, ma che, anzi, ha allargato la sua platea grazie alla diretta streaming del Giovanni da Udine che, per la prima volta, ha trasmesso in diretta un evento sulla sua web tv. E, infatti, sono stati registrati accessi non solo, ovviamente dal Friuli, ma anche da tutto il Nord Italia, da Milano a Verona, fino a Roma, per non parlare di chi ha seguito la cerimonia dall’Austria, dal Portogallo e dalla Polonia, per varcare infine l’oceano fino agli spettatori raggiunti in Argentina e in Giappone.
Applausi anche per il secondo e terzo classificato, rispettivamente Giacomo Vit con “Disvistîsi dal scûr”e Giorgio Monte per “La stazion di Vierte – Conte fantasientifiche”. L’opera di Vit è stata premiata dalla giuria “per aver esposto in una scrittura emozionante le ingiustizie sociali legate alle problematiche di integrazione attraverso una vicenda apparentemente lontana nel tempo, ma assolutamente riconoscibile nel contemporaneo (basti pensare alle storie dei bambini latino-americani separati dai genitori al confine Messico-Stati Uniti d’America)”. Monte, invece, ha convinto i giurati “per aver strutturato un testo teatrale inconsueto, a finale aperto, che fa affiorare il principio della pari dignità degli esseri umani, il tutto narrato attraverso gli occhi di un bambino in un mondo futuribile”.
Alla prima classificata è andato un premio in denaro di 1.500 euro, mentre al secondo e terzo testo premiato, sono stati consegnati rispettivamente 300 e 200 euro. Diploma di partecipazione e congratulazioni sono andati anche agli altri cinque partecipanti: Francesco Chiavon con “Robis di mats”, Paolo Coretti con “Dante cui?”, Amabile Dassi con “Il vistît di gno pari”, Andrea Pizzariello con “Erois” e Michele Polo con “Il spetacul pierdût (la serade plui biele de me vite).
A consegnare i premi l’intera giuria, composta dal presidente dell’Ente Regionale Teatrale Sergio Cuzzi, dalla giornalista e scrittrice Fabiana Dallavalle, dal presidente della Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine Giovanni Nistri, e dall’attore e regista nonché presidente della giuria, Giuliano Bonanni. A portare i saluti al Premio anche Eros Cisilino, presidente dell’Arlef.
“Una lingua utilizzata in maniera istituzionale solo da chi l’ha ereditata per territorialità – ha commentato Bonanni – è destinata a scomparire di fronte a una società contemporanea globalizzata. Il fatto, invece, che venga studiata, approfondita, utilizzata, pur commettendo talvolta anche degli errori, resa letteratura, teatro, poesia, arte, la rende dinamica e, quindi, viva. Sta tutto qui il senso del Premio Candoni – prosegue il presidente della giuria –, caratterizzato quest’anno dalla partecipazione anche di autori che non solo si cimentavano per la prima volta con la scrittura in marilenghe, ma che hanno deciso, per la prima volta, di avvicinarsi alla lingua friulana stessa. Riteniamo – conclude – che questo sia un aspetto fondamentale per determinare se una lingua sia viva oppure no”.
Soddisfazione per la riuscita della serata è stata espressa anche dal presidente della Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, Giovanni Nistri. “Siamo felici – ha commentato– di aver contribuire alla diffusione di un premio che intende valorizzare al meglio la nuova drammaturgia in lingua friulana . È la riprova – ha concluso – che questa forma d’arte è espressione della nostra tradizione e, al tempo stesso, sa proiettarsi verso il futuro utilizzando anche le nuove tecnologie”.
La manifestazione, lo ricordiamo, è stata organizzata dall’associazione culturale Luigi Candoni con il sostegno dell’Arlef, Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane e in collaborazione con la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine e MateâriuM Laboratorio di nuove drammaturgie.