Le filiere della pesca chiedono attenzione in Italia ed Europa
Alleanza delle Cooperative Italiane: serve fermezza con l’Eu sulla richiesta di riduzione della possibilità di pesca
Le cooperative della pesca e dell’acquacoltura hanno dimostrato di rappresentare, soprattutto nel periodo di confinamento, un nodo cruciale per l’approvvigionamento alimentare del Paese e il sostentamento della popolazione, garantendo le forniture costanti di prodotto fresco per le tavole degli italiani. Le cooperative della filiera ittica rappresentano, inoltre, un importante presidio per le economie dei territori in cui operano. Perciò, tenendo conto anche delle lezioni apprese dal confinamento, sono quanto mai necessarie e improcrastinabili misure che nel breve periodo mirino al sostegno e nel medio-lungo periodo al riposizionamento della filiera. Eppure la Commissione europea, imperterrita, continua a pensare che l’unico problema sia l’eccesso di pesca, che vuole ridurre ulteriormente, fino al 30 per cento, la pesca a strascico nel Mediterraneo occidentale; inoltre, per voce dello stesso Commissario all’Ambiente e alla Pesca, Virginijus Sinkevičius, sembra intenzionata a portare avanti una analoga politica di riduzione (pesce azzurro compreso) anche in Adriatico, senza chiarire quali sarebbero gli eventuali ristori per gli operatori danneggiati. A fronte di tutto ciò, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, allo stato attuale, sembra ignorare l’esistenza dei comparti della pesca e dell’acquacoltura.
«Per tutti questi gravi motivi – dice FedAgriPesca Fvg, in rappresentanza dell’Alleanza delle Cooperative Italiane -, chiediamo al Governo e, in particolare alla ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, di sostenere il comparto nel prossimo Consiglio dei Ministri europei dell’Agricoltura e pesca dei prossimi 15 e 16 dicembre, bloccando qualsiasi iniziativa della Commissione europea che tenda a ridurre l’attività di pesca nel Mediterraneo occidentale e in Adriatico; di sostenere le proposte del Parlamento a favore di misure di rafforzamento della filiera ittica nazionale nella Legge di bilancio 2021 attualmente in fase di discussione; di prevedere un piano industriale per la filiera ittica da valorizzare con le risorse del Next Generation Ue. Questo, in Friuli VG, significa aiutare le iniziative nelle nostre marinerie che, seppur piccole, hanno bisogno di riorganizzarsi per affrontare il futuro e attirare i giovani».