Udine, conferenza su Viale Venezia: il comitato chiede di partecipare
Nessuna partecipazione, nonostante l’asserita modalità partecipativa negata nei fatti. Il Comitato “Salviamo viale Venezia” si sente ancora una volta preso in giro. La questione ruota attorno alla web conference organizzata dal Consiglio di Quartiere 2 assieme al vicesindaco Michelini e al progettista “per illustrare lo studio di fattibilità tecnica ed economica relativo alla riqualificazione di viale Venezia da piazzale XXVI luglio alla tangenziale est”, si legge sul sito del Comune di Udine. Peccato che il Comitato e i cittadini non avranno modo di intervenire durante l’incontro né di porre domande, visto che la seduta si può solo seguire sulla piattaforma a youtube di Palazzo D’Aronco.
“Probabilmente – rende noto la portavoce Irene Giurovich – sfugge il concetto di incontro partecipativo, in realtà saranno monologhi unidirezionali e verticistici senza alcun coinvolgimento, del resto non ci stupisce questa scelta autoritaria in linea con la mancata convocazione, sempre promessa (almeno da luglio 2020) e mai realizzata, della Commissione Ambiente presieduta da Govetto per affrontare il futuro del viale; abbiamo elementi oggettivi inerenti l’impossibilità di realizzare – oltre a quella già realizzata Lidl – le altre due rotonde in programma”.
“La verità è che viene a priori impedito qualsiasi confronto”, dichiara Claudia Gallanda che ieri pomeriggio ha contattato il presidente del Consiglio di quartiere Bettuzzi il quale ha ridimensionato l’annuncio parlando di semplice presentazione. Ma allora perchè viene esaltata come web conference partecipata e partecipativa? “Purtroppo Bettuzzi mi ha persino detto che se ognuno dovesse dire la sua, s’immagina quello che verrebbe fuori?”.
Il Comitato non ci sta e chiede, proprio in nome della sbandiera partecipazione, che venga immediatamente attuata l’opzione partecipativa sulle piattaforme idonee, dando notizia sul sito istituzionale e ai media e soprattutto che, prima di questo incontro, venga convocata d’urgenza la Commissione Ambiente. “Forse qualcuno ha paura delle domande degli esperti? Hanno paura del confronto?”, si domanda Gallanda ricordando che “i cittadini pagano le opere e hanno il diritto di esprimersi soprattutto quando si ravvisano elementi poco chiari”. Libertà è partecipazione, cantava Gaber. Se la partecipazione è intesa a senso unico, il Comitato diffida la giunta e si batterà in ogni sede perché venga riconosciuto un legittimo e doveroso pubblico confronto prima di ogni passaggio successivo.