Bini: l’Aula approva ulteriori ristori urgenti per 21 milioni di euro
150mila euro a consorzi turistici montani, 100mila a reti d’impresa
Trieste, 1 febbraio – Il ddl 121 “Ulteriori misure urgenti per il sostegno dei settori produttivi” presentato dalla Giunta regionale è stato approvato oggi all’unanimità dal Consiglio regionale.
La norma mette a disposizione contributi a fondo perduto per un importo complessivo di oltre 21 milioni di euro, copertura finanziaria determinata con la legge di Stabilità per il 2021. I destinatari dei contributi saranno individuati con un atto di Giunta successivo alla presente legge, in ogni caso a favore dei settori economici interessati dalle misure restrittive introdotte per contenere la diffusione dell’epidemia.
“Con questa ulteriore manovra arriveremo a 70 milioni complessivi di risorse a fondo perduto erogate dall’inizio della pandemia, certi che non risolvano i mali delle nostre imprese, ma costituiscano un piccolo importante aiuto che è stato apprezzato” ha dichiarato l’assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, intervenendo in Aula.
Al testo di legge licenziato in commissione si è aggiunto un articolo (il 2bis), inserito con un emendamento della Giunta, che concede 150mila euro per l’anno in corso ai tre consorzi turistici della montagna a titolo di ristoro della riduzione di fatturato registrata tra febbraio 2020 e gennaio di quest’anno (per un importo massimo di 50mila euro ciascuno). Allo stesso modo vengono concessi 100mila euro alle reti di impresa turistiche (per contributi fino a 20mila euro a ciascuna).
È stata inoltre introdotta la possibilità, qualora vi fossero diponibilità economiche residue, di scorrere la graduatoria riguardante la domanda d contributo ai fini dell’ottenimento della Carta di qualificazione del conducente (art. 3bis, inserito con emendamento di maggioranza).
Con il ddl 121, si apre di fatto la terza tranche di ristori a fondo perduto per le attività economiche colpite dalla pandemia, nel solco della LR 3/2020.
“Di questi provvedimenti sono stati apprezzati soprattutto i tempi di erogazione e la semplificazione delle domande basata sull’autocertificazione” ha sottolineato Bini, aggiungendo che “abbiamo dimostrato che si possono semplificare i procedimenti spingendo sull’informatizzazione, ma abbiamo anche constatato che la digitalizzazione esterna è scarsa e queste procedure hanno contribuito all’attivazione dell’identità digitale. Un ulteriore elemento di efficienza è stata la task force messa a punto dai funzionari regionali per dare risposte a centinaia di telefonate da parte dei cittadini. In ogni caso, siamo la prima regione in Italia per risorse messe a disposizione dei ristori, in rapporto al numero di abitanti” ha concluso Bini.
Nel periodo compreso fra la fine di aprile 2020 e la fine di gennaio 2021 sono state istruite 44.701 domande di ristoro e di queste sono state valutate ammissibili 41.845. Con il supporto del Cata e del Catt Fvg sono stati liquidati complessivamente quasi 48,5 milioni di euro per una media di 1.157 euro circa a domanda.
I contributi erogati a fondo perduto hanno riguardato il sostegno del canone di locazione finalizzati alla maggiorazione dell’intervento di cui all’articolo 65 del decreto legge 18/2020, riservati a esercenti arti e professioni, imprese artigiane, imprese dei settori ricettivo, turistico e commerciale. Altri contributi sono andati a ristoro dei danni causati dall’emergenza Covid-19 a sostegno delle strutture ricettive turistiche, commerciali, artigianali nonché dei servizi alla persona con estensione della prima linea contributiva verso nuovi e ulteriori codici Ateco.
I tempi medi di adozione dei provvedimenti di concessione e contestuale erogazione dei contributi si sono attestati fra i 30 e i 50 giorni dal termine finale di chiusura delle procedure di presentazione di tutte le domande di contributo. ARC/SSA/al