Scuole e diffusione dei contagi, è tempo delle scelte condivise
Parla il sindacato di categoria Cgil: “L’estensione generalizzata della Dad a tutti gli istituti medi e superiori è una scelta unilaterale della Regione che torna a penalizzare prima di tutto gli studenti e le loro famiglie”
«Non è accettabile che la scelta della Regione sul ritorno in didattica a distanza di tutte le scuole medie e superiori non sia stata mai discussa e condivisa con i sindacati del personale scolastico, che la scorsa settimana ne sono stati semplicemente informati a decisione già presa». È quanto scrive in una nota unitaria il segretario regionale della Flc-Cgil Adriano Zonta nel primo giorno di applicazione dell’ordinanza regionale sulla chiusura delle scuole di grado superiore alle primarie. «Il 27 febbraio – spiega Zonta – avevamo chiesto all’Ufficio scolastico regionale l’apertura urgente di un tavolo, subito dopo che il presidente Federiga aveva annunciato ai media l’intenzione di chiudere le scuole. Quel tavolo è stato convocato soltanto il 4 marzo, e con sole due ore di preavviso». In quella sede i sindacati hanno chiesto di valutare soluzioni alternative alla chiusura di tutte le scuole, ricordando come i ragazzi delle superiori siano già reduci da ripetuti periodi di ricorso integrale o comunque parziale alla Dad. «Ancora una volta – rileva il segretario della Flc – sono penalizzati gli studenti e in particolare quelli delle superiori, che solo dal 1° febbraio hanno ripreso a frequentare i propri istituti, e tra l’altro già con il 50% del ricorso alla Dad. Crediamo che questa nuova chiusura non tenga in debito conto come la situazione dei contagi sia rimasta sotto controllo nelle altre scuole rimaste aperte: se non è così la Regione ce lo dica, fornendoci quei dati che i sindacati chiedono da tempo».
Nuove restrizioni legate alla diffusione delle varianti, secondo la Flc, dovrebbero andare di pari passo con altre misure di contrasto alla pandemia e di sostegno alle famiglie: un’accelerazione dei vaccini tra il personale della scuola, l’apertura di presidi sanitari e di prevenzione negli istituti, il potenziamento degli ammortizzatori sociali che non sono in grado di assistere i figli in Dad. «Scegliere invece la chiusura sic et simpliciter – conclude Zonta – è una risposta parziale, una scorciatoia che penalizza prima di tutti gli studenti, a partire da quelli delle superiori, che per il secondo anno consecutivo si trovano a fare i conti con una scuola dimezzata. Tutto questo mentre in altri settori si continua ad accettare il rischio, più o meno calcolato, di convivere con il virus».