In Friuli è esplosa la bici mania
Sempre più friulani in bicicletta, è questo il nuovo trend della primavera
Sempre più friulani in bicicletta, è questo il nuovo trend della primavera. Con la pandemia che da un anno a questa parte non ci dà tregua, la conseguente chiusura di palestre e centri sportivi e il divieto di praticare sport come il calcetto o il tennis, in moltissimi stanno riscoprendo il ciclismo, non per forza legato alle competizioni, ma vissuto come una semplice passeggiata su due ruote. Giovani e meno giovani, uomini e donne, sono saliti in sella riscoprendo così la libertà di muoversi e fare sport senza condizionamenti.
Un periodo d’oro
L’emergenza covid e la necessità di rispettare le regole di distanziamento sociale hanno cambiato il rapporto delle persone con lo sport, mutandone le abitudini. Le due ruote a pedale, che già da qualche anno stavano godendo di trend in forte ascesa nelle preferenze degli sportivi, reputate il mezzo più sicuro in tempo di pandemia, hanno usufruito di un ulteriore spinta negli ultimi periodi. A confermare questa boom sono stati i dati: le vendite di bici tradizionali ed a pedalata assistita hanno fatto segnare infatti un +60% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un trend di crescita straordinario che ci fa capire quali siano le dimensioni del cambiamento in atto. La bici non è più un oggetto prettamente sportivo, legato alla sfera dell’agonismo, ma una nuova opportunità per tutti di tenersi in movimento. A contribuire in maniera sostanziale a questo sviluppo, poi, è stato anche il bonus mobilità, un buono sconto sino al massimo di euro 500 per l’acquisto di una bicicletta, muscolare o e-bike, provvedimento fondamentale per convincere alcune fasce di utenti a praticare questo sport. I rivenditori di biciclette, da quando è scoppiata la bici-mania, complice l’effetto Covid unito al bonus, non riescono a stare dietro agli ordini, né delle bici, né dei ricambi.
Occasione per il turismo
Insomma una buona e sana abitudine sta prendendo piede e la nostra regione, da sempre territorio ricco di piste ciclabili e percorsi naturalistici da percorrere in sella, non può che trarne beneficio. Il cicloturismo, sulla spinta anche della ciclovia Alpeadria, è un fenomeno sempre più in crescita in Friuli Venezia Giulia e può rappresentare un volano per l’economia. Con gli spostamenti limitati, l’impossibilità di viaggiare all’estero, la riscoperta del territorio in bicicletta diventa una valida scelta. Pedalando si possono riassaporare i paesaggi della propria regione come non accadeva da tempo, ricominciare ad apprezzare le bellezze di un territorio unico. In questa direzione vanno importanti investimenti da parte sia della Regione, che sta realizzando nuove ciclabili e percorsi dotati di servizi, che dei vari operatori turistici, volenterosi ad aumentare l’offerta e ad attirare sempre più cicloturisti.
Pronti per il cambiamento?
Il problema vero ora, è chiedersi se anche le nostre città siano o meno pronte per accogliere in sicurezza tutti questi ciclisti. Perché la bicicletta, economica, ecologica, efficiente, è sì un mezzo per praticare attività sportiva ma anche per puntare su una mobilità più green. Rispetto al nord-Europa siamo ancora molto indietro ma c’è la volontà di recuperare al più presto terreno. A Udine, per esempio, l’amministrazione comunale sta portando avanti un progetto per una mobilità sostenibile. Concentrarsi sulla creazione di piste non è che il primo passo, ma non bisogna tralasciare tutti gli altri aspetti che devono andare di pari passo, come i parcheggi per i collegamenti tra centro e periferie.
“La necessità di distanziamento, di mobilità sostenibile e il desiderio di libertà e benessere ci hanno permesso di riscoprire la passione per la bicicletta” – spiega Francesco Ciani, presidente del consorzio We Like Bike – “I risultati eccezionali dell’ultimo anno costituiscono un punto di partenza per passare dalla logica di incentivi all’acquisto a una prospettiva d’incentivi all’utilizzo, fatta di attenzioni e investimenti sul piano culturale, per l’infrastrutturazione ciclabile, lo sviluppo del cicloturismo e per garantire la sicurezza di chi sceglie nel quotidiano la mobilità dolce”.
Nato un anno fa, il Consorzio si è posto subito importanti obiettivi: “Il nostro scopo è quello di valorizzare l’importante flusso di cicloturismo che interessa il nostro territorio. Il nostro compito è quello di organizzare e migliorare la ricettività. Il Friuli è diventato bike friendly, dobbiamo continuare su questo percorso virtuoso per portare più persone possibili in sella. Abbiamo luoghi bellissimi che raggiunti in bicicletta riescono a regalare belle esperienze. Sono convinto che qualcosa stia cambiando, rispetto a cinque anni fa i percorsi in bici sono aumentati. Noi stiamo agendo nei comuni della Comunità Collinare. Prossimamente ci stiamo allargando al spilimberghese e al maniaghese. Vogliamo nel tempo coprire tutta la regione, dalla montagna al mare, cercando di sfruttare al meglio anche l’importante flusso della ciclovia Alpeadria. Percorsi e iniziative sul cicloturismo, così possiamo realizzare qualcosa di davvero importante”.
di Stefano Pontoni
IL PAîS gente della nostra terra Aprile 2021
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