Patata Fvg: raccolto salvo e rotta sull’Igp
CoProPa, la maggiore realtà pataticola in regione, ha analizzato i vari progetti in cantiere che puntano alla qualità del prodotto e alla sostenibilità della produzione
Un raccolto soddisfacente nonostante un’annata iniziata male e una serie di progetti strategici per il rilancio della produzione di patata friulana. Sono questi i temi con cui la CoProPa si è confrontata con i propri soci in occasione dell’assemblea annuale, svoltasi nella sede di Ovoledo di Zoppola, nello stesso giorno in cui, in anni ‘normali’, si tiene la tradizionale Mostra regionale della patata e nel pieno del raccolto 2021, iniziato a metà luglio e che continuerà fino all’inizio di settembre.
“Una primavera molto piovosa aveva fatto temere il peggio, ma le piante hanno ripreso bene e il lavoro nei campi ha consentito di ottenere un raccolto non soltanto in linea con gli anni passati per quantità ma addirittura superiore alla media per qualità” ha annunciato il presidente Pier Vito Quattrin, che ha ringraziato per la loro presenza e per i loro interventi il vescovo di Concordia-Pordenone monsignor Giuseppe Pellegrini, il sindaco di Zoppola Francesca Papais, Tommaso Fabris per Confcooperative, Gaetano Zanutti per Legacoop e Antonio Della Toffola per Coldiretti, mentre Bruno Parisi del Crea di Bologna e Gaia Dorigo dell’agenzia regionale Ersa hanno svolto le relazioni tecniche.
Nonostante il periodo pandemico, la cooperativa, che grazie ai suoi 76 soci somma 120 ettari di superficie coltivata a patata per una produzione complessiva di 54mila quintali, ha continuato a sviluppare diversi progetti in cantiere. Quello più importante è il percorso per l’ottenimento del marchio europeo di Indicazione geografica protetta (Igp).
“Una strada che abbiamo imboccato due anni fa e che viene sostenuta dall’amministrazione regionale, che ringraziamo – ha spiegato Quattrin – in questo periodo abbiamo avviato e realizzato una complessa serie di approfondimenti tecnici, analisi fisiche ed economiche che possono consentirci di affrontare nei prossimi mesi la fase più importante di esame per l’ottenimento di un marchio che intende far riconoscere alla patata friulana il vero valore aggiunto determinato non solo da condizioni ambientali e agronomiche uniche, ma anche da una sempre più attenta pratica della sostenibilità”.
E in questo senso si inseriscono anche due interessanti novità. La prima è la certificazione Global Gap (standard comune per le buone pratiche di gestione agricola) ottenuta l’anno scorso. La seconda è la collaborazione con l’Essiccatoio Torricella di San Vito al Tagliamento, anch’esso espressione del mondo cooperativo, per il riutilizzo a scopo energetico dell’acqua proveniente dalla pelatura delle patate. Un’altra importante collaborazione con realtà mutualistiche del territorio riguarda, poi, il fronte del prodotto: assieme alle Cooperative agricole di Castions di Zoppola, la CoProPa sta perfezionando la realizzazione del pane con patate.
“I valori sociali, di solidarietà, del lavorare assieme e dell’aggregazione fanno parte del Dna delle cooperative – ha concluso Quattrin – ma, come si può capire, bisogna misurarsi quotidianamente con il mercato e con le difficoltà economiche come qualunque altro tipo di impresa. Quindi possiamo, noi cooperatori, andarne fieri di riuscire a coniugare due concetti del lavoro apparentemente distanti”.
E con questo spirito sta avendo successo un’altra originale iniziativa di CoProPa realizzata grazie al sostegno dell’Unione delle Cooperative di Pordenone. Si tratta di “Socio in prova” che ha lo scopo di avvicinare nuovi imprenditori agricoli, magari giovani, facendogli ‘toccare con mano’ la coltivazione della patata e i vantaggi della cooperativa.