Casa Moderna punto di riferimento per la filiera casa-arredo-design
“Kalòs kai agathòs” (bello e buono e valoroso) dicevano gli antichi greci. “Bello, ben fatto, sostenibile” è la grande scommessa che anche la Fiera di Udine mette tra i suoi obiettivi per rinnovare il proprio ruolo sul territorio a partire da Casa Moderna, di scena fino a domenica 10 ottobre con 300 marchi esposti e con il ritorno dei maggiori brand dell’arredamento – design del Fvg, facendone punto di riferimento per la filiera legno-casa arredo e non solo per il settore retail.
Su “Bello, ben fatto, sostenibile” si fonda la Casa Moderna di oggi e soprattutto quella del futuro dando spazio alle filiere del territorio e alle contaminazioni digitali, sapendo interpretare i nuovi orizzonti del design e le infinite strade aperte dalla sostenibilità. Su questo tema si è sviluppato il workshop organizzato dalla Fiera a Casa Moderna in collaborazione e in collegamento con il Museo del Design di Milano /ADI dal quale sono intervenuti il Presidente del Salone del Mobile, Maria Porro e il Vice Presidente FederlegnoArredo Paolo Fantoni. All’incontro, condotto dall’Amministratore Unico di Udine e Gorizia Fiere Lucio Gomiero e seguito con interesse anche da numerosi espositori, sono intervenuti in presenza Barbara Minetto, Vice Presidente Fondazione ADI, Matteo Tonon, Presidente Cluster Legno Arredo Casa FVG e Giovanni Gervasoni, Consigliere Italian Design Brands.
Tutti concordi sul fatto che la sostenibilità, oggi, significa anche saper pensare e progettare il fine vita di un prodotto, come si scompone, come si elimina e come si riclica. Non solo: sostenibilità significa anche tracciabilità, quantificazione di emissione di CO2 e responsabilità estesa dei produttori per lo smaltimento. E ancora: la sostenibilità mette maggiormente in gioco i giovani, più sensibili e coinvolti sulla questione, diventando la chiave del passaggio generazionale.
Lo sforzo fatto dalla Fiera per proporre quest’anno una nuova Casa Moderna è una grande opportunità da cogliere e sviluppare per creare nuovi valori allargati, più completi e più compiuti. Come? Dagli interlocutori con cui la Fiera ha voluto dialogare e confrontarsi, emerge la necessità e l’importanza di creare un nuovo format per dare spazio alla conoscenza dei prodotti e alla conoscenza del comportamento dei consumatori e dei distributori. Una fiera intesa come business, come momento di aggregazione e come volano per l’economia generando anche un forte indotto sul territorio.