Si alza il sipario sull’ Auditorium di Reana del Rojale
Sabato, 16 ottobre, il taglio del nastro e il concerto inaugurale alla presenza delle autorità regionali e locali, ma anche di un folto pubblico accorso per l’occasione
Il lungo iter per la riapertura ha dovuto fare i conti con il cambio delle normative antincendio, con le diverse certificazioni necessarie e, non da ultimo, la pandemia
Il sindaco Canciani: «Siamo molto contenti perché questo rappresenta un luogo importante per la nostra comunità. Ora potremo riavviare le varie stagioni culturali e le attività delle associazioni del territorio»
È stato un sogno coltivato per anni da tutta la comunità del Rojale. Un sogno che ora finalmente si è avverato. È stato inaugurato nella serata di sabato, 16 ottobre, il restaurato Auditorium comunale Monsignor Pigani di Remugnano a Reana del Rojale, luogo simbolo della cultura a 360 gradi per il territorio e casa di tante associazioni che da tempo contavano di poter ritornare a proporre lì spettacoli, incontri, conferenze, concerti e molto altro ancora.
Al taglio del nastro erano presenti il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, il sindaco di Reana del Rojale, Emiliano Canciani e il vicesindaco e assessore alla Cultura, Anna Zossi, ma anche tantissimi amministratori dei Comuni limitrofi, delle associazioni del territorio, i progettisti che hanno realizzato le opere di ristrutturazione e rappresentanti delle attività commerciali e produttive.
Un’attesa durata anni
La storia che ha portato alla riapertura dell’auditorium parte da molto lontano. Senza scomodare la complessità degli interventi su una struttura che è inserita all’interno del complesso scolastico, i lavori hanno dovuto fare i conti con il cambio delle normative antincendio, con le diverse certificazioni necessarie che man mano si sono aggiunte e, non da ultimo, con il Covid. Circa 800 mila gli euro investiti dall’amministrazione comunale per il solo Auditorium, pronto già da un anno, ma la cui apertura è stata rimandata a causa dello scoppio della pandemia.
«È stato un iter complesso – ha ricordato il sindaco Emiliano Canciani dopo la benedizione del nuovo Auditorium –, complicato dal fatto che struttura è compresa all’interno del gruppo dell’edificio scolastico e questo ha amplificato le problematiche».
«L’auditorium – ha aggiunto l’assessore ai Lavori pubblici, Franco Fattori –, pur essendo stato negli ultimi anni completamente rinnovato dalla nostra amministrazione, aveva delle problematiche che si portava dietro da anni, come ad esempio l’adeguamento alle normative antisismiche».
«Siamo molto contenti – ha concluso il sindaco – perché questo rappresenta un luogo importante per la nostra comunità e ora potremo quindi riavviare le varie stagioni culturali e le attività delle associazioni».
«Quello che ha portato all’apertura di questo luogo – ha commentato Zanin – è stato un percorso tormentato, ma un percorso di lavoro portato avanti a tutti i livelli, dai tecnici comunali alle imprese e ai professionisti. Il lavoro è uno dei valori del nostro Friuli – ha proseguito il presidente del Consiglio regionale – e mi sembra che qui sia stato fatto bene. Questa è una scatola, è una possibilità che viene data alla comunità. Dopo un anno e mezzo di chiusure e smarrimento credo che il lavoro delle associazioni e della cultura sarà sicuramente importante per riconnettere l’individuo alla comunità e credo che questo luogo che inaugurate oggi sia di certo un viatico perché questo avvenga».
Uno spazio per e della comunità
La lunga attesa per la riapertura non è stata solo quella dell’amministrazione. Tante, infatti, sono le associazioni locali che aspettavano questo momento. «L’auditorium – ha spiegato il vicesindaco di Reana del Rojale e assessore alla Cultura, Anna Zossi – è uno spazio che la comunità attende da tanto tempo. Nel rojale esiste un grande fermento culturale fatto di associazioni teatrali, culturali, di servizi alle persone, bande musicali, gruppi corali. Tutte queste – ha chiarito – hanno bisogno di spazi per le loro attività quotidiane, per i saggi di fine anno o per condividere le loro iniziative con le persone. La cultura, intesa a 360 gradi, potrà così finalmente passare alla comunità attraverso proprio le associazioni del territorio che si occupano di formazione, dai bambini agli adulti, nel senso più ampio del termine. Ma non solo – ha proseguito – perché oltre a riappropriarci di uno spazio dove poter proporre le rassegne culturali, l’auditorium tornerà ad essere utile anche per tutte quelle attività formative e laboratoriali per rendere la scuola più inclusiva».
Nell’Auditorium tornano ad echeggiare le note
La cerimonia è stata anche l’occasione per presentare ufficialmente la seconda edizione del festival “Intrecci CultuRojali”, partita con successo questa estate. Ora, nei prossimi mesi proseguirà all’interno dell’Auditorium a capienza piena con spettacoli e concerti proposti sia da associazioni locali, sia da compagnie invitate dall’amministrazione.
Ma quella di sabato non è stata solo una cerimonia ufficiale con tanto di taglio del nastro. Il pubblico,, che ha riempito tutti e i 300 posti disponibili, infatti, ha potuto godere del primo concerto inaugurale, curato per l’occasione da SimulArte. Dopo un breve benvenuto in musica offerto dal duo Serena Vizzutti (arpa) e Nicola Milan (fisarmonica), il sipario si è alzato sui Blues Metropolitano, sette “amici delle sette note”, Raffaele Delia (voce), Lorenzo Lo Gioco (tastiere), Alessandro Cossu (chitarre), Anna Mazzaro (basso), Stefano Zamolo (sax), Maurizio Fabris (percussioni), Daniele Bosa (batteria), che hanno portato sul palco di Remugnano il loro emozionante tributo a Pino Daniele.