Rogo di rifiuti a Mossa: Legambiente si costituisce parte lesa
Legambiente FVG ha nominato l’avv. Daniela Moreale del Foro di Udine, Responsabile del Centro di Azione Giuridica di Legambiente (CEAG) affinché la assista e la difenda nel procedimento penale scaturente dall’episodio di incendio dello stabilimento ex Bertolini a Mossa nel quale risulta parte offesa.
Purtroppo la presenza del capannone stipato da rifiuti contenenti molta plastica era una situazione evidentemente a rischio incendio anche per azioni volutamente dolose. “Confidiamo che le indagini possano chiarire questo cruciale aspetto” – commenta Daniela Moreale. “Nel breve si chiede di valutare se ci sono ricadute dell’inquinamento sul suolo e nelle acque di falda e procedere alla bonifica del sito” ribadisce Anna Maria Tomasich Presidente del Circolo di Gorizia. La bonifica incrocia evidentemente il procedimento penale in corso che ha visto 3 persone condannate in primo grado per traffico illecito di rifiuti e il nuovo fascicolo aperto dalla procura contro ignoti per l’incendio di Mossa.
Nel 2020 la nostra Regione ha registrato 318 reati ambientali (-6% rispetto al 2019), con 499 persone denunciate (+12% rispetto al 2019) e 368 sequestri (+86% rispetto al 2019). Il rischio che la rotta balcanica si apra (sia aperta) anche al traffico illecito di rifiuti, ai flussi di materiali in ingresso illegali, di animali di affezione è a questo punto è acclarato.
A tale proposito il rapporto ecomafia predisposto da Legambiente verrà presentato all’interno di una iniziativa congiunta di Legambiente FVG e del Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell`Interpretazione e della Traduzione dell’Università di Trieste agli studenti e pubbliche autorità nel mese di marzo 2022. I giovani devono essere presidio di legalità anche e soprattutto in una stagione che vede l’arrivo di molti fondi pubblici del PNRR. Ma anche la nostra Regione deve fare avanti significativi nella azioni di monitoraggio e controllo del territorio. “Chiederemo – conclude Cargnelutti – all’Assessore Zanier, dati alla mano un potenziamento importante del Nucleo operativo delle attività di vigilanza ambientale.
A livello nazionale Legambiente, tra le sue principali 10 proposte, chiede: di inserire, come primo provvedimento utile, i delitti ambientali previsti dal titolo VI-bis del Codice Penale e il delitto di incendio boschivo tra quelli per cui non scatta l’improcedibilità; approvare delle leggi contro agromafie e saccheggio del patrimonio culturale, archeologico e artistico e introduzione nel Codice penale dei delitti contro gli animali; ripristinare, se necessario con una modifica legislativa, la corretta attuazione da parte delle prefetture di quanto previsto dall’articolo 10-bis della legge 120/2020, che ne stabilisce il potere sostitutivo in tutti i casi, anche antecedenti all’approvazione della norma, di mancata esecuzione da parte dei comuni delle ordinanze di demolizione di immobili abusivi; inasprire le sanzioni previste contro i traffici illegali di rifiuti; emanare i decreti attuativi della legge 132/2016 che ha istituito il Sistema Nazionale per la protezione per l’ambiente; garantire l’accesso gratuito alla giustizia da parte delle associazioni, come Legambiente, iscritte nel Registro unico nazionale del Terzo settore e impegnate di fronte a qualsiasi autorità giudiziaria in qualsiasi grado di giudizio nel perseguimento dei propri fini statutari.