Friulano a scuola, la scelta giusta
C’è tempo fino al 28 gennaio per aderire all’insegnamento della marilenghe a scuola. Con vantaggi non solo linguistici, ma anche per altre materie, come la matematica.
La decisione di aderire all’insegnamento della lingua e della cultura friulana – già adottata da oltre il 76% delle famiglie – rappresenta una vera e propria opportunità per i più piccoli. Una scelta che i genitori possono prendere fino al 28 gennaio 2022 entrando sul portale www.istruzione.it o informandosi alla segreteria della scuola. L’insegnamento della marilenghe, alla scuola dell’infanzia, alla primaria e alla secondaria di primo grado, è di almeno 30 ore all’anno, senza sottrarre nulla ad altre materie. La metodologia didattica è quella più efficace e all’avanguardia a livello europeo: l’Insegnamento Integrato di Lingua e Contenuto – CLIL.
L’apprendimento della lingua friulana non comporta solo vantaggi di tipo linguistico e culturale, ma facilita anche l’apprendimento di altre materie, come la matematica. Infatti, secondo uno studio dell’Istituto di Sviluppo e Ricerca per l’Insegnamento della matematica dell’Università di Dortmund, i bambini plurilingui (che parlano ad esempio italiano e friulano) sono facilitati nell’apprendimento dell’aritmetica. L’utilizzo di più lingue dentro le mura di casa e la scelta di un percorso plurilingue anche a scuola, rappresentano dunque un’opportunità molto importante per le nuove generazioni. I vantaggi sono moltissimi. Un bambino che studia il friulano, per esempio, impara meglio anche altri idiomi. Aumenta la capacità di apprendimento e la velocità di comprensione, oltre alla creatività, all’adattamento e all’apertura verso l’altro.
«Quello friulano è un patrimonio culturale unico che dobbiamo preservare – ha ricordato Eros Cisilino, presidente dell’Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane, ARLeF -. Uno dei più importanti strumenti per farlo è rappresentato proprio dall’insegnamento della marilenghe ai bambini. Sono loro il nostro futuro e di quello della lingua. È per questa ragione che la scuola, e la formazione in generale, sono uno dei nodi centrali del “Piano generale di politica linguistica per la lingua friulana 2021-2025”. Ma, accanto a ciò – e non smetterò mai di ribadirlo – serve l’impegno di ognuno di noi, nelle nostre case, con i nostri figli».
Come precisato dal presidente dell’Agenzia, infatti, presa la decisione di aderire all’insegnamento del friulano a scuola, è di fondamentale importanza sostenere la trasmissione della lingua anche in famiglia, come spiegato nella guida “Crescere con più lingue”, realizzata per i neogenitori dall’ARLeF e scaricabile gratuitamente dal sito arlef.it. Al suo interno sono indicati utili consigli sulle strategie linguistiche più idonee da usare, quale il metodo “una persona-una lingua” (quando un solo genitore conosce il friulano, ciascun genitore parlerà al figlio sempre e solo nella lingua che conosce) e il metodo “lingua della famiglia” (quando tutti e due i genitori lo conoscono, parleranno al figlio sempre in friulano, passando all’italiano solo quando necessario).