Superbonus 110%, cambiano le regole per la cessione del credito d’imposta
Il Decreto Sostegni-ter, già approvato dal Consiglio dei ministri, ha messo il limite di una sola cessione per il credito d’imposta sui bonus edilizi. Gli operatori finanziari sono già prossimi alla loro capacità di assorbimento in compensazione dei crediti. Norma in vigore dal 7 febbraio.
Confartigianato Fvg: «Imprese e famiglie con le spalle al muro. Si rischia di bloccare il comparto edile»
«Freno a mano improvvisamente tirato. Ecco ciò che sarà per il Superbonus 110% e per il comparto dell’edilizia la nuova disposizione contenuta nel decreto Sostegni-Ter già approvato dal Consiglio dei ministri, Si prevede, infatti, che il credito in fattura possa essere ceduto una sola volta sia da parte dei beneficiari della detrazione, sia da parte dei fornitori che praticano lo sconto in fattura o ricevono il credito. È una norma che va assolutamente cambiata».
È l’allarme che lancia il presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti, dopo la novità normativa che ha messo in subbuglio tutto il comparto delle costruzioni, con le imprese edili artigiane impegnate su cantieri che ora rischiano di saltare. «Le imprese e le famiglie sono con le spalle al muro – afferma con forza Tilatti -. Il nostro “no” ad una sola cessione del credito è deciso. Giunge dopo che le imprese sono già sotto pressione per l’impennata dei costi delle materie prime che non accennano a diminuire e per gli aumenti vertiginosi del prezzo dell’energia, quintuplicato. Ora basta».
Per altro, osserva ancora il presidente, «la crescita del Pil che si è avuta in questi mesi, con una performance tra le migliori in Friuli Venezia Giulia, è dovuta in gran parte al traino che ha attuato il settore edile, che ora rischia di essere messo con le spalle al muro da questo provvedimento», conclude Tilatti.
Nello specifico, il Decreto Sostegni-Ter prevede che dal 7 gennaio potrà essere ceduto una sola volta il credito, tanto dai beneficiari che dai fornitori che lo praticano. «Questa norma – conclude il presidente – sta già portando un rallentamento delle operazioni di acquisto da parte degli operatori finanziari che sono prossimi al raggiungimento delle loro capacità di assorbimento in compensazione dei crediti stessi».