Una mostra sulle pietre d’inciampo in memoria dei poliziotti udinesi morti nei campi di concentramento
Nella mattinata odierna, sabato 29 gennaio, è stata inaugurata la mostra “2022 PIETRE D’INCIAMPO A UDINE”, frutto della collaborazione tra il Comune di Udine, la Polizia di Stato e l’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, in memoria dei dieci poliziotti della Questura udinese deportati nell’estate del ’44, nove dei quali persero poi la vita nei campi di concentramento nazisti.
Nella cornice di Palazzo Morpurgo, sede della mostra, curata da Anna Colombi, le Autorità presenti ed alcuni familiari hanno ricordato quei tragici avvenimenti e quei fedeli servitori delle Istituzioni, vittime della violenza nazista, e presentato le nove pietre d’inciampo dedicategli.
Nel luglio del ’44 gli uffici della Questura vennero circondati dalle SS. germaniche ed una quarantina di dipendenti, compreso il Questore, vennero arrestati perché sospetti di attività antinazista. Dopo i primi accertamenti fu fatta una specie di decimazione, liberando i meno sospetti e raggruppando in carcere dodici elementi. Dopo 27 giorni di carcere dieci furono caricati su un carro bestiame e condotti a Dachau. Solo uno riuscì a ritornare in Patria, segnato però indelebilmente da quei tragici fatti.
La presentazione della mostra, visitabile nelle giornate di sabato e domenica con orario 10-13 e 16-18.30 con green pass rafforzato, costituisce un’anteprima della cerimonia di posa delle pietre, posticipata in ragione della pandemia.
Le pietre troveranno posto davanti alla sede dell’epoca della Questura, in via Treppo, dove i poliziotti prestavano servizio e dove vennero arrestati.
Ognuna restituisce alla coscienza collettiva il ricordo di valorosi poliziotti ed impiegati di pubblica sicurezza che hanno sacrificato la vita portando all’estremo compimento il giuramento di difendere la collettività ed i valori di civiltà, umanità e giustizia.