Taglio del nastro per il rinnovato ponte di San Pietro a Ragogna
Ragogna – “Il completamento dopo molti anni dei lavori sul ponte di San Pietro a Ragogna restituisce alla città collinare un’opera estremamente più sicura, sia per il traffico veicolare che per quello ciclo-pedonale. Ringrazio l’Ente di decentramento regionale e i tecnici per aver portato a termine un’infrastruttura il cui iter si era prolungato negli anni, mettendo così fine anche ai numerosi disagi per la popolazione della frazione di San Pietro che finalmente è ricongiunta dalla strada principale”.
L’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, ha partecipato oggi a Ragogna al taglio del nastro del rinnovato ponte lungo la ex provinciale n.5 che unisce i due abitati della frazione di San Pietro. Una cerimonia simbolica che giunge a due anni dal termine dei lavori principali che hanno interessato l’ampliamento della careggiata e a pochi mesi dalla conclusione della messa in opera dell’ultimo tratto di parapetto con cui è stato reso sicuro e accessibile anche il passaggio pedonale settentrionale del ponte.
La progettazione dell’opera a cura dell’ex Provincia di Udine risale al 2005, ma per una serie di complicazioni procedurali e di cambi di normative i lavori sono iniziati solo nel 2018 per concludersi nel 2020, non senza provocare una serie di disagi alla circolazione stradale deviata lungo una strada secondaria a nord della frazione. L’intervento ha salvaguardato il vecchio ponte che è stato ampliato ricorrendo ad una incamiciatura che ha mantenuto la stessa forma del manufatto originale.
Anche i costi dell’opera, inizialmente stimati in 500mila euro di fondi provinciali, hanno richiesto un’integrazione di ulteriori 400mila euro, cui si sono aggiunti gli ultimi 160mila euro da parte dell’Edr per il completamento della sponda di sicurezza ciclo pedonale.
All’evento, che l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Alma Concil ha improntato alla sobrietà in rispetto delle sofferenze patite dalla popolazione Ucraina per lo scoppio del conflitto militare, hanno preso parte anche il commissario dell’Edr Augusto Viola e i tecnici che negli anni hanno seguito la progettazione e il cantiere.