Cento anni di Pierpaolo Pasolini
Spettacolo al Giovanni da Udine – i turcs tal Friul
E la sirena suona ancora.
Un lungo lugubre suono di sirena, allarme, anche il mondo del teatro è solidale contro la guerra e manda in scena uno spettacolo che sembra richiamare i funesti giorni che stiamo tutti vivendo, relativamente lontani dall’Ucraina.
Dopo la sirena lo spettacolo, con Teatri Stabil furlan che celebra Pasolini e la sua denuncia, scritta nel 1944, quando altri invasori devastarono, bruciarono paesi, uccisero proditoriamente. Un brano emerso nel 1976 quando un ulteriore dramma toccò la nostra terra.
Lo spettacolo al Giovanni da Udine vive una scenografia essenziale e la lettura dell’opera è dura e risolutiva, condanna e rabbia, dolore e paura, brucia la campagna, tra Bannia e il Tagliamento, l’orda malefica avanza e l’interrogativo è: Dio perché non interviene, perché permetti la strage dei contadini friulani, perché le madri cercano i figli e non li trovano.
Improvvisamente una tempesta, un segno dal cielo, i barbari se ne vanno, chi è stato risparmiato rintuzza le lacrime ma pensa a quanto è indifeso il piccolo davanti alla violenza. A quando la prossima invasione.
Tremendamente democratico, drammatico e attuale, il racconto dei turchi in Friuli si accorda con questi giorni in cui la lucidità razionale lascia il posto alle armi e il figlio della signora Colussi, il bolognese friulano ,il fratello di guido trucidato a Porzus, canta ancora il pianto antico delle genti sin terra.