Al Teatro CSS un futuro fantascientifico, sofferenza da fine del mondo
Tetro Contatto con Liv Ferracchiati
Se la fine del mondo sta arrivando una nave ci accompagni fino al polo. E il divano non freni, perche il rischio catastrofe sta anche nella nostra pigrizia o indifferenza di fronte alla problematiche da fine corsa. Allora è meglio che il divano abbia le ruote…cosi almeno lo spostiamo dalla scena quando vogliamo.
Problematiche da fine corsa? Esse possono essere molteplici, anche la sfida del genere, maschile, femminile o che?
La catastrofe climatica annunciata racconta la storia di tre persone, lui, lei l’altro lui o lei non importa, soggetto in via di definizione, maschile e femminile o ne’ maschile ne’ femminile. Le tre persone che lasciano il mondo dal palcoscenico del San Giorgio di Udine vogliono scongiurare l’estinzione esistenziale, combattere l’indifferenza e provocare chi si rifiuta di fare il viaggio. Ironia e dolore, con qualche scena che fa venire in mente atti cinematografici “antititanic”.
Tra gli episodi il bacio tra i protagonisti della nostra storia-non storia tra lacerti dell’assurdo e pensieri incontestabili ,assume una valenza simbolica: il bisogno di amore e l’urgenza di comunicare al di là delle barriere . E il viaggio ha la sua barriera, perche’ varcare lo spazio di mare immenso non è mai uno scherzo, e il tempo di percorrenza è anche una barriera perche’ la categoria mentale mentale di tempo implica un prima e un dopo. Qui lo spettatore ha l’impressione di trovarsi in un non prima ne’ dopo, come nel non maschile e non femminile.
Liv Ferracchiati firma la regia, il testo e la scena assieme a Andrea Cosentino e Petra Valentini. Una coproduzione Marche Teatro CSS e Teatro Metastasio di Prato.
Gradevolissimo incontro con gli attori , out palcoscenico, un momento importante per dare voce a tutti, in una vivezza e un’emozione che il CSS sa sempre offrire al suo pubblico. Nemmeno un ‘uscita di sala prima del tempo stabilito e anche oltre.
Maledetto sia il teatro on line!
Ma no dai, può starci anche quello, ma per fini didattici educativi, non altro…
vito sutto