La bellezza della ragione, in arrivo la mostra d’arte di Illegio
Sarà aperta al pubblico domenica 15 maggio, frutto della partnership del borgo carnico con musei e collezionisti di tutta Europa.
Il messaggio centra un punto di grande importanza e di evidente urgenza: saper pensare, accuratamente, nel migliore dei modi.
La grandezza dell’uomo inizia dalla sua ragione. È il messaggio per un mondo, in cui genio, ricerca, fantasia e coraggio consentono conoscenza, conquiste, liberazioni e piccoli miracoli di umanità, mentre non mancano follie, assurdità, guerre, sragionamenti e superficialità.
Chi visiterà la mostra di Illegio, quest’anno, s’accorge che già dal titolo saprà colpire l’attenzione, ancor prima di conoscerne le opere: «La bellezza della ragione».
Con questa mostra d’arte, dal 15 maggio al 16 ottobre 2022 il Friuli Venezia Giulia offrirà motivi di grande stupore ai visitatori che saliranno verso il borgo alpino di Illegio.
La mostra «La bellezza della ragione» coinvolgerà la mente ed il cuore a contatto con quaranta capolavori d’arte di provenienza internazionale, che mettono in scena sette secoli di bellezza, dal Trecento al primo Novecento. Il racconto appassionerà per l’alta qualità delle opere, alcune sorprendenti per lo splendore e per essere d’autori tutti da scoprire, altre a firma degli astri più fulgidi nel cielo dell’arte: tra i più importanti, basti ricordare che a Illegio si potranno ammirare opere che vanno dai raffinati fondi oro del Medioevo ai collaboratori di Caravaggio, passando per Jordaens e Luca Giordano, arrivando al romanticismo simbolico di Gustave Moreau o al mondo fiabesco di James Tissot e ad altre struggenti o scenografiche opere dell’Otto e del Novecento. La maggior parte di esse sono opere mai vista prima d’oggi in Italia, alcune totalmente inedite.
La bellezza della ragione, dunque. Viviamo un momento della storia nel quale si possono osservare con particolare evidenza – traendone significativi insegnamenti – gli effetti della razionalità umana e dei diversi modi di esercitarla: l’esercizio vivace e geniale, cioè l’ingegno, lo studio, il pensiero critico, il giudizio etico, l’intuizione delle soluzioni alternative dove nessuno vede una strada; ma c’è anche la sopravvalutazione dell’intelletto, o razionalismo, e il suo indebolimento (lo scetticismo), e perfino la patologia del pensiero (il pessimismo, il complottismo, la follia); e infine c’è l’affascinante sguardo sul mistero, con la possibilità di ampliare la mente e gli orizzonti del pensiero fino alla fede o almeno al forse. Da un lato siamo ammirati davanti alle grandiose possibilità dischiuse al genere umano dallo sviluppo delle scienze e della tecnologia; dall’altro siamo confusi quando assistiamo a narrazioni opposte della realtà e a ragionamenti diametralmente opposti sui medesimi fatti; a volte ci rassegniamo alla teorizzazione del pensiero debole o constatiamo con amarezza la povertà di pensiero che affligge vari ambienti della vita personale e collettiva. Proprio perché in questo contesto, tra guerre e pandemie e social impazziti, è particolarmente urgente pensare bene, Illegio volge lo sguardo alla ragione, alla sua bellezza, alle sfide che è chiamata ad affrontare.
La ragione poi non è solo una nostra importante facoltà: è il nostro destino!
Mentre gli altri esseri stanno al mondo, l’uomo vuole appassionatamente conoscere e vuole tenacemente capire perché sta al mondo, se c’è un perché, e cosa ha senso che egli faccia mentre sta al mondo, e come si distingua il vero dal falso. Non è solo una faccenda di fake news: è che pur ammettendo che nessuno ha la verità in tasca, un dignitoso e affidabile percorso per giungere vicini alla verità ci deve pur essere. L’uomo vuole sapere che ragione ha tutto ciò che esiste e se abbia un fine, se i diversi frammenti della realtà siano insomma paragonabili alle parole e alla punteggiatura e alla grammatica di un discorso logico – e quale ne sia il significato –, oppure se tutto è senza un perché di fondo e se noi siamo passioni inutili e domande senza risposte, se insomma si venga al mondo – detto brutalmente – come spazzature in una discarica.
La mostra «La bellezza della ragione» prende forma, pertanto, come un’indagine sull’iconografia dell’esperienza umana del pensiero, delle sue potenzialità, delle sue crisi, dei suoi fallimenti, delle sue responsabilità. Come lungo il sentiero che s’inerpica verso una cima tra panorami incantevoli, visitare la mostra sarà come salire sette tornanti, corrispondenti alle sette sezioni del percorso.
Sarà di impatto la parte dedicata a quel che accade quando si perde il lume della ragione, indagando perché accada di smarrirlo. Poi una sezione metterà in scena la giusta lotta per la libertà di pensiero – la ragione non può essere mortificata, nel suo faticoso cammino verso la verità, da censure e poteri minacciosi o da corruzioni che la pieghino verso interessi di parte –. Alcune opere ricorderanno i benefici e i rischi che comporta la pluralità di visioni in dialogo o in contrasto su tutte le questioni che l’uomo affronta quando pensa e quando agisce. E poi quattro sezioni mostreranno i principali campi in cui la nostra razionalità può esprimersi nobilmente: la filosofia, cioè la ricerca della logica della realtà; le scienze, cioè la ricerca della logica di ogni fenomeno; la creatività, cioè l’arricchimento del reale con la logica fantasiosa di cui siamo capaci; la possibilità di misurarci con il mistero, tra incredulità e fede.
Un itinerario, insomma, pieno di colpi di scena, che consentirà di vivere la mostra di Illegio anche come un viaggio nella storia dell’arte, grazie alla narrazione della visita guidata (offerta sempre a tutti i visitatori e inclusa nel biglietto della mostra), che farà riscoprire i segreti simbolici racchiusi in ciascun dipinto insieme a tutto ciò che quel dipinto rivela sull’idea di bellezza e sul contesto storico, sociologico, filosofico e spirituale che ha generato quelle opere e lo stile dei loro autori. Nelle mostre di Illegio è un’esperienza costante l’accompagnamento “dentro i capolavori”, che permette al visitatore una comprensione entusiasmante delle opere e, per mezzo di esse, aiuta a vedere in profondità qualcosa di sé.
Nell’atmosfera splendida e raccolta delle stanze della mostra, il percorso di opera in opera diviene un viaggio nell’interiorità dell’essere umano, osservando i segni della sua grandezza, delle sue crisi e contraddizioni, ma anche le sfide che dobbiamo saper vincere in questo tempo. Per noi seriamente tramortiti dalla pandemia degli ultimi due anni e preoccupati da scenari di guerra e morte nel cuore dell’Europa, il percorso della mostra di Illegio è una terapia della bellezza e un vigoroso incoraggiamento a risollevarci con intelligenza.
La mostra di Illegio, come lo scorso anno, sarà connotata da grande attenzione per consentire a tutti di viverla “a rischio zero” e con il giusto raccoglimento, entrando in mostra a piccoli gruppi di persone, in stanze organizzate come teatri che con la regia delle luci e la magia delle parole faranno gustare davvero le opere. Nonostante l’uscita dal cosiddetto “stato di emergenza”, continuerà la sanificazione continua dell’atmosfera di ogni sala con un sistema di alta tecnologia, compatibile con la salute delle persone e con quella delle opere d’arte.
Per i gruppi (cioè almeno 20 persone) sono riservati, oltre agli sconti, spazi speciali in alcune mezze giornate ogni settimana (la domenica mattina, il giovedì mattina, il sabato pomeriggio, o in altri momenti su richiesta se possibile).
È confermata la necessità della prenotazione per tutti, ma sarà accettata anche il giorno stesso con preavviso minimo se ci sono posti disponibili. Si prenota attraverso il telefono (0433.44445) o la mail (mostra@illegio.it) o l’apposita sezione del sito www.illegio.it. Le prenotazioni saranno aperte dal 2 maggio 2022.
Per cinque mesi questa esposizione audace darà il suo contributo alla vita culturale del Friuli Venezia Giulia, come segno di vitalità sorprendente di un paese della montagna carnica dove la bellezza si fa comunità. La mostra di Illegio, sostenuta dalla Regione, da PromoturismoFVG e dalla Fondazione Friuli insieme a una trentina di soggetti ed imprese che, come “ambasciatori di Illegio”, si sono schierati al fianco della sua opera culturale, sociale e spirituale, può accogliere, pur con la regolamentazione del flusso che garantisce la sicurezza e la salute di tutti, decine di migliaia di visitatori, affezionati a questo immancabile momento culturale e nutrimento dell’anima.
Immagine anteprima :
Fagrel, Il professor Letulle nel suo gabinetto
141×161,6 cm, 1895, olio su tela, Parigi, Musée de l’Assistance Publique