Uova e colombe artigiane convincono i consumatori
È la tendenza per la Pasqua 2022
Il capocategoria regionale del settore Dolciario di Confartigianato Fvg, Venudo: «Le imprese artigiane devono fare i conti con il rincaro delle materie prime e la difficoltà a trovare il packaging, ma sono confortati dalle scelta dei consumatori che continuano a premiare la qualità artigiana»
A pochi giorni dalla Pasqua il settore dolciario artigiano fa i primi bilanci e la tendenza è chiara: «Le uova al cioccolato reggono e la richiesta continua a essere in linea con l’anno scorso, confermando così la tendenza alla crescita. Leggermente in flessione colombe e dolci pasquali, che restano comunque il segno della festa per eccellenza», sintetizza il capocategoria regionale del settore dolciario di Confartigianato Fvg, Giorgio Venudo. «La richiesta di cioccolata ha mantenuto la crescita dello scorso anno – specifica -, anche se la materia prima all’origine ha subito un incremento a due cifre per gli artigiani. Le vendite ai privati negli ultimi mesi sono caratterizzate da un andamento “a onda”, con la cresta e il riflusso. I giorni pasquali sono senz’altro ad onda crescente, poi si vedrà. Più costante, invece, il b2b». In fase evolutiva, invece, l’andamento delle vendite delle colombe e dei dolci pasquali e occorrerà attendere il post festività per tracciare un bilancio più chiaro. «A poco più di una settimana dalla Pasqua le vendite dei dolci pasquali erano leggermente in calo – prosegue Venudo -. Tuttavia, questo acquisto ha un andamento diverso rispetto a quello dei panettoni natalizi. Le richieste maggiori si concentrano negli ultimissimi giorni, anche ore, a ridosso della festività».
In Friuli Venezia Giulia, secondo i dati forniti dall’Ufficio Studi Confartigianato Imprese Udine, sono oltre 500 le imprese artigiane di pasticceria, dolci lievitati e cioccolato. A queste 523 sedi fanno capo 637 punti vendita e laboratori con 2.861 addetti. Quasi metà delle aziende (49%) si trovano in provincia di Udine, segue Pordenone (27%) quindi Trieste (14%) e Gorizia con il 10 per cento. Tra le criticità che hanno riscontrato le aziende, oltre al rincaro delle materie prime e dell’energia, «la difficoltà a trovare in tempi adeguati il packaging per i dolci pasquali – sottolinea Venudo -. Ci sono state lunghe attese e, in alcuni casi, è stato relativamente più facili approvvigionarsi sulla piazza estera che non su quella italiana».
La provincia di Udine, secondo dati Everli analizzati dall’Ufficio Studi, emerge una preferenza per le colombe. Si classifica, infatti, al settimo posto della top dieci delle province italiane, in cui si spende di più per l’acquisto di colombe pasquali. La provincia di Gorizia si distingue, invece, piazzandosi sul gradino più basso del podio, nella graduatoria delle province italiane in cui si spende di più per l’acquisto di uova di cioccolato. A Pasqua consumata, bisognerà verificare se Trieste ha replicato il trend dello scorso anno, quando raddoppiarono (+151%) le spese per le colombe pasquali.
«Quel che è certo comunque – conclude Venudo – è che i consumatori, anche in tempi non facili come quelli che stiamo vivendo, continua a scegliere convintamente la qualità e il saper fare artigiani».