Paschalia Fvg, dopo Pasqua…la musica continua
Concluso il periodo quaresimale e le celebrazioni del giorno di Pasqua, i concerti della rete regionale Paschalia continuano e anche il prossimo fine settimana offrirà diverse opportunità per ascoltare i programmi tematici creati e interpretati dai cori dell’Usci Friuli Venezia Giulia.
Dal 23 al 25 aprile gli eventi si concentreranno nelle province di Udine e Gorizia. Sabato alle 20.30 nella chiesa di San Vincenzo a Porpetto tre cori e un’orchestra d’archi saranno protagonisti del concerto Celebriamo il Cristo risorto che spazierà dal barocco al verismo. Canteranno il gruppo corale femminile San Vincenzo, il Fun&Coro e la Corale di Sevegliano, che collaboreranno con Gli Archi dei Patriarchi. Alla stessa ora nella chiesa di San Lorenzo a Ronchi dei Legionari la Società filarmonica G. Verdi, il coro Ermes Grion e il gruppo femminile Danica, tre gruppi molto diversi tra di loro, presenteranno diverse espressioni di devozione a tema pasquale, dal gospel alla polifonia rinascimentale. Alle 20.45 nella chiesa di San Pier d’Isonzo sarà invece il coro Iuvenes Harmoniae a disegnare un itinerario liturgico musicale dal gregoriano al XVI secolo che verrà riproposto il giorno dopo, domenica 24 aprile, alla stessa ora nella chiesa di Santa Maria Assunta a Bibione e lunedì 25 aprile ad Artegna, nella chiesa di Santa Maria nascente.
La domenica di Paschalia inizierà alle 9.00 nella chiesa di Pasian di Prato con la celebrazione liturgica il cui corredo musicale verrà curato dall’Associazione culturale e musicale Tourdion e comprenderà l’esecuzione della messa gregoriana Lux et origo e di brani di Brisotto, Lotti e Lodovico Grossi da Viadana. Alle 17.00 Paschalia si sposterà a Ronchi dei Legionari, dove la chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa ospiterà Il tempo della speranza, progetto di pagine musicali di Mozart, Bach e Vivaldi per solisti, cori riuniti e orchestra. Si esibiranno i cori Angelo Capello e Aesontium, l’orchestra e i solisti dell’Associazione musicale e culturale di Farra d’Isonzo.
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