La metalmeccanica Fvg affronta le sfide con ottimismo
Motivati da nuovi progetti, convinti che il 2022 sarà l’anno della ripresa, anche se non mancheranno le insidie. Gli imprenditori del comparto affrontano con positività la ripresa. È quanto emerge dall’intervista svolta dal cluster durante SamuExpo a un campione di attori del settore.
Il direttore Saverio Maisto: “Potenziamento è la parola chiave”
Gli attori della manifattura friulana vedono il futuro con ottimismo e sono motivati da nuove sfide e dai progetti in via di sviluppo.
È quanto risulta dall’indagine svolta dal COMET, il Cluster della Metalmeccanica FVG, durante SamuExpo 2022, la fiera internazionale di Pordenone dedicata ai macchinari e alle tecnologie per le imprese produttive.
Degli intervistati prevalentemente imprenditori, manager e impiegati delle PMI, il 61% si dice motivato da nuovi progetti, mentre il 17% dichiara di non essere mai stato meglio dal punto di vista professionale e il 14% è fiducioso. Di contro, solamente il 5% manifesta pessimismo o si sente decisamente demoralizzato.
Una seconda indagine ha coinvolto gli studenti con un questionario studiato per mettere alla prova le loro competenze su divertenti curiosità riguardanti la manifattura friulana.
In un campione che vede il bicchiere mezzo pieno ed è convinto che il 2022 sia l’anno della ripresa (92%), c’è però un 43% che teme che quest’anno sarà ricco di insidie e che il peggio debba ancora venire (48%). Non è certo difficile immaginare che cosa preoccupa gli imprenditori friulani che, secondo l’indagine condotta da Cluster COMET si sentono minacciati soprattutto dal costo delle materie prime e dell’energia, due temi che fanno leggere anche il surplus di ordini come un aspetto preoccupante, così come la situazione geopolitica, ma anche il reperimento di personale qualificato, aspetto sempre più ricorrente negli ultimi mesi. La pandemia, invece, risulta essere già uno spettro del passato.
Spiega Saverio Maisto, direttore del Cluster COMET, che rappresenta quello che, con circa 5.000 imprese, oltre 72.000 occupati e 6 miliardi di euro di export, è il comparto più importante in Friuli Venezia Giulia: “In fiera abbiamo condotto un’indagine volutamente molto semplice, con l’obiettivo di conoscere il pensiero degli attori della metalmeccanica friulana ma anche di confermare ciò che sosteniamo da sempre, ovvero che in ogni ambito i dati sono fondamentali perché ci permettono di avere un quadro chiaro della situazione. SamuExpo è stato, l’ultima occasione di incontro nel 2020 e la prima nel 2022. A fronte di una diffusa voglia di ricominciare ad incontrare di persona partner e clienti, pensavamo che anche a fronte della difficile situazione geopolitica, la sfiducia per il futuro fosse uno stato d’animo diffuso. Con i dati alla mano, ci siamo dovuti ricredere.”
Prosegue Maisto: “Gli imprenditori friulani della metalmeccanica non abbandonano l’approccio costruttivo votato alla resilienza che da sempre li caratterizza e mettono in campo la capacità di guardare al futuro pronti ad affrontare nuove sfide. È “potenziamento” la parola chiave del futuro della metalmeccanica: delle competenze in azienda, delle tecnologie, del modello di business, della visibilità, delle collaborazioni con partner ed enti formativi. Ed è per affiancare le imprese in questo percorso che stiamo sviluppando nuovi importanti progetti. AD esempio, stiamo lavorando al nuovo catalogo COMET+ che racchiude molteplici momenti formativi studiati ad hoc, sulle specifiche esigenze di aggiornamento professionale manifestate dalle aziende; stiamo anche sviluppando importanti progetti sul tema della parità di genere e interessanti collaborazioni con le scuole e gli enti formatori della regione.”
Le curiosità sulla meccanica friulana nella seconda indagine, rivolta agli studenti
Sempre attento al futuro della metalmeccanica friulana, Cluster COMET non poteva non pensare a un modo divertente per coinvolgere e avvicinare al settore gli oltre 500 studenti che hanno visitato gli stand durante la fiera, sviluppando un’indagine ad essi dedicata: dieci domande a scelta multipla studiate per raccontare altrettanti interessanti curiosità sul mondo della metalmeccanica come il numero dei componenti necessari per costruire un’automobile, il numero dei chilometri percorsi dal componente meccanico friulano che è andato più lontano, oppure l’anno in cui ha debuttato sul mercato il cobot.
Commenta Maisto: “I ragazzi delle scuole hanno una buona competenza del settore e hanno risposto correttamente alla maggior parte dei quesiti: sanno che un’automobile è composta da oltre 2.750 componenti, che un prodotto della nostra manifattura ha percorso oltre 54 milioni di chilometri ed è andato su Marte e che il cobot è giunto sul mercato nel 1980. L’unico quesito sul quale sono caduti in fallo riguarda la mitica Luna Rossa, infatti, molti pensano che vengano prodotti in regione cavi ed elica, invece i componenti made in Friuli sono le ali e il software.”
Cluster COMET
COMET – Cluster della Metalmeccanica del Friuli Venezia Giulia – svolge il ruolo di coordinatore del sistema Metalmeccanico Regionale, in particolar modo delle imprese operanti nella meccanica, termoelettromeccanica, componentistica, materie plastiche, metallurgia e produzione di macchinari.
Un Cluster che rappresenta circa 5.000 imprese, oltre 72.000 occupati e 6 miliardi di euro di export. Il più importante in Friuli Venezia Giulia, considerato che il 48% delle Imprese del manifatturiero in regione opera nel settore delle Metalmeccanica.
Quindi, in qualità di soggetto di riferimento dell’interno comparto metalmeccanico della regione, COMET struttura progetti e attività che nascono sempre dal bisogno emerso dal tessuto imprenditoriale e punta all’attivazione delle sinergie tra i soggetti pubblici e privati del Cluster della Metalmeccanica, con l’obiettivo di svilupparne le potenzialità ed enfatizzarne le competenze.
Le indagini condotte dal Cluster COMET