Sindaco di Udine: l’Università del Friuli ha sbagliato la pianificazione del personale sanitario
In queste ultime settimane la sinistra parla spesso dei problemi della sanità regionale e udinese. Peccato che quando alla guida della Regione c’era l’on. Serracchiani – che non ha certamente brillato per scelte lungimiranti – non abbiamo potuto né leggere né ascoltare un allarmismo così solerte.
Le eccellenze che caratterizzano ancora il Santa Maria della Misericordia, fiore all’occhiello della nostra sanità e non solo, sono ancora patrimonio di tutti noi. Ma esistono anche alcune preoccupanti criticità che si sono evidenziate in modo drammatico durante la pandemia.
Qual è il problema più grave della nostra sanità? La mancanza di personale. Di conseguenza i nostri medici, infermieri e operatori sanitari, che attualmente lavorano nel nostro ospedale, sono stanchi e stressati.
Purtroppo è un problema di non facile soluzione. Il personale non si crea da un giorno all’altro. C’è bisogno di un percorso di anni di studio e specializzazione. Altra questione questa che ha ostacolato i nostri studenti e favorito le fughe all’estero.
C’è più di qualcuno che dovrebbe esprimere un umile e pubblico “mea culpa” per non aver avuto l’intelligenza e il coraggio di fare quello che andava fatto in una società come la nostra, fortemente caratterizzata dal calo demografico e dall’invecchiamento della popolazione. È cioè una seria programmazione e previsione del personale sanitario che sarebbe stato necessario negli anni a venire.
Per anni invece la politica si è solo preoccupata di contenere il numero di accessi alle facoltà sanitarie, senza alcuna seria pianificazione.
Io, sia come parlamentare che come Presidente della Provincia, ho sempre denunciato la miopia di queste scelte. L’ho fatto anche in campagna elettorale, come candidato Sindaco.
Ho denunciato più volte i numeri del tutto insufficienti per le facoltà sanitarie dell’Università di Udine. Perché questo è un settore troppo importante. Prima o poi tocca tutti noi da vicino, come pazienti o come parenti di persone che hanno bisogno di cure.
Mi sono sentito una voce che gridava nel deserto. La risposta che mi è stata data dagli ultimi due Rettori dell’Università del Friuli è sempre stata: non ci sono gli spazi. Come mai, per esempio, all’Università di Salerno avevano un numero di immatricolazioni in Medicina tre
volte superiore a quello di Udine?
Gli spazi andavano cercati e trovati. Quello che si avrebbe dovuto fare era un semplice calcolo di previsione delle necessità del nostro territorio. Per docenti di materie scientifiche non dovrebbe essere così difficile. Per un docente di materie matematiche è pane per i
propri denti.
E adesso ci troviamo nel deserto, con scarse risorse professionali. E dopo aver fatto per anni una severa selezione a priori con test di accesso penalizzanti per i nostri ragazzi, che certamente uscivano da scuole superiori di ottimo livello, ci troviamo obbligati ad assumere
personale che viene chissà da dove. Ma soprattutto con quali certificate competenze?
Il Sindaco di Udine