Endometriosi, a Udine il primo congresso nazionale
Al centro dell’evento, organizzato da Università e ASUFC, le nuove frontiere terapeutiche della patologia per cui è operativo all’Ospedale un Centro specialistico
In Italia ne soffre il 10-15% delle donne in età riproduttiva e alla diagnosi si arriva troppo spesso dopo percorsi lunghi e dispendiosi
Diffusissima: interessa infatti oltre 150 milioni di donne nel mondo, di cui 14 in Europa e 3 milioni in Italia; benigna, certamente, ma al tempo stesso invalidante, tanto da compromettere in modo drastico la qualità della vita professionale, sociale ed affettiva delle donne che ne sono colpite; e responsabile, nel 30-40% dei casi, di infertilità.
Numeri che parlano chiaro e che tratteggiano i contorni di una patologia subdola e complessa, l’endometriosi, che si traduce in un’infiammazione cronica degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico per l’anomala presenza di cellule endometriali che, normalmente, si trovano invece solo ed esclusivamente all’interno dell’utero.
E proprio alla patologia, che in Italia interessa il 10-15% delle donne in età riproduttiva e alla cui diagnosi si arriva troppo spesso dopo percorsi lunghi e psicologicamente difficoltosi, il Dipartimento di Area Medica UniUD e l’Azienda Sanitaria Universitaria FC dedicheranno un’intera giornata di lavori, venerdì 10 giugno, riunendo in Sala Ajace, dalle ore 8.30, i massimi esperti regionali e nazionali.
«L’obiettivo dell’evento, organizzato in questa Regione che è stata anche una delle prime, in Italia, ad avere una legge sull’endometriosi per promuoverne prevenzione, diagnosi e conoscenza, è sollecitare una più corretta e adeguata informazione sul problema – anticipa la responsabile scientifica dell’evento, Lorenza Driul, Associato presso il DAME e Direttrice della SOC di Ginecologia e Ostetricia dell’ASUFC mentre ricorda che la giornata sarà declinata in quattro tempi. Particolarmente innovativa la sessione, in chiusura, dedicata proprio alle recenti frontiere terapeutiche in campo medico e chirurgico e a percorsi che si aprano sempre più a terapie complementari in nome di un approccio integrato, personalizzato e patient centred – L’occasione è dunque preziosa soprattutto per ricordare ciò che le donne hanno oggi a disposizione per poter convivere nel migliore dei modi con questa patologia cronica».
A partire dall’Ambulatorio specialistico DAME-ASUFC dedicato proprio all’endometriosi e al dolore pelvico, collocato al primo piano del Padiglione 6 dell’Ospedale di Udine Santa Maria della Misericordia. Una realtà dinamica, specializzata nella diagnosi precoce, nel trattamento e nella ricerca; una risorsa preziosa per il territorio che in cinque anni di attività ha già effettuato oltre 1500 prestazioni aumentando progressivamente, nel tempo, anche i posti letto; segno evidente che la richiesta cresce e che il servizio, attivo tutti i lunedì pomeriggio, risponde perfettamente e sempre meglio alle esigenze delle pazienti.
«Trattiamo l’endometriosi, di cui in regione soffre il 10% circa della popolazione femminile, unitamente a tutto ciò che comporta ovvero complicanze e comorbidità che si traducono per lo più in depressione, fibromialgia, sindrome dell’intestino irritabile, cisititi recidivanti e interstiziali – precisa la responsabile dell’Ambulatorio dott.ssa Anna Biasioli anticipando già le promettenti intenzioni della SOC di Ginecologia che guarda al futuro con un approccio terapeutico multimodale – Il prossimo passo è potenziare ulteriormente l’attività del Centro attraverso la creazione di un servizio globale che ci permetta di seguire e guidare la paziente in modo esaustivo intervenendo in tutte le declinazioni della patologia attraverso l’attivazione di una rete organizzata di interventi specialistici».