Enoarmonie chiude una stagione da record di presenze
A Mariano, domenica 3 luglio, la storia unica della celebre sonata FAE: cala il sipario sul Festival Enoarmonie, il più affollato di sempre con un migliaio di spettatori
Evento culturale di primo livello per il gran finale del festival Enoarmonie, che domenica 3 luglio chiude nell’inedita location di Mariano (nella sede e con i vini dell’azienda Luisa, alle ore 19) la fortunatissima edizione 2022, premiata da eccellenti riscontri di partecipazione – addirittura un migliaio, cifra senza precedenti, gli spettatori – e da un alto gradimento della proposta, curata dall’Associazione musicale Sergio Gaggia di Cividale.
Per concludere al meglio il ciclo di appuntamenti itineranti, che hanno toccato numerose località della regione, la Gaggia ha scelto di raccontare la storia unica della celebre sonata per violino e pianoforte FAE, composta congiuntamente, nell’ottobre 1853, da Schumann, Dietrich e Brahms: FAE è un acronimo derivante dalla frase con cui un già malinconico Brahms definì la sua condizione di cinquantenne (Frei Aber Einsam: Libero, ma solo). Protagonisti dell’evento saranno uno dei migliori violinisti europei, Aylen Pritchin, e il pianista Andrea Rucli, direttore artistico del festival; a Umberto Berti, grande esperto del genio di Amburgo e solido collaboratore dell’Associazione Gaggia, il ruolo di enorelatore.
Non si conosce la data precisa della prima esecuzione della sonata, per quanto dagli scritti di Schumann si desumano la data del 28 ottobre 1853 e i nomi di Clara Schumann e Joseph Joachim. Dopo la morte di Schumann la FAE fu a lungo dimenticata.
Foto: Andrea Rucli