Al via da Udine le celebrazioni per il 50esimo anniversario della fondazione di Aido
17 settembre, teatro San Giorgio
In programma un anno di eventi in tutta Italia. L’associazione per la donazione di organi, tessuti e cellule nacque nel 1973 a Bergamo, per iniziativa di Giorgio Brumat; oggi conta quasi un milione e mezzo di iscritti
La presidente regionale di Aido Friuli Venezia Giulia Marilaura Martin: “Significativo che le celebrazioni per la ricorrenza inizino dalla terra natale del fondatore di Aido, originario di Valvasone in provincia di Pordenone. Ci prepariamo all’appuntamento con emozione”.
La presidente nazionale di Aido Flavia Petrin: “Festeggiamo 50 anni d’impegno per le donazioni e i trapianti. Un lungo percorso che ha davanti ancora tante sfide. Continuiamo, tutti assieme, a promuovere la cultura del dono e della scelta consapevole per il Sì alla vita. Grazie di cuore a donatori, volontari e sanitari: Aido è patrimonio dell’Italia”.
Il 2023 si preannuncia un anno carico di eventi ed emozioni per Aido, l’Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule, che l’anno prossimo festeggerà i 50 anni della sua fondazione. Le celebrazioni si apriranno ufficialmente con la serata-evento organizzata da Aido regionale Friuli Venezia Giulia, sabato 17 settembre alle ore 21, al Teatro San Giorgio di Udine, dal titolo “Aido FVG – verso i 50 anni di Aido”. Saranno chiamati a portare il proprio contributo e testimonianze la presidente nazionale Flavia Petrin, le autorità regionali e comunali del Friuli Venezia Giulia e di Udine, il direttore del Centro regionale trapianti del Friuli Venezia Giulia, Roberto Peressutti, medici e sanitari, volontari di altre associazioni del dono, dirigenti impegnati nella cultura della donazione oltre che i presidenti regionali delle Aido di tutta Italia e i consiglieri nazionali.
Aido: la fondazione
Aido venne fondata nel 1973 grazie alla tenacia di Giorgio Brumat (1929-2001), di professione informatore scientifico di una casa farmaceutica. Per mezzo del suo lavoro potè osservare da vicino la sofferenza dei pazienti ricoverati nei vari reparti ospedalieri, in particolar modo i malati nefropatici, e misurare i progressi della medicina in materia di chirurgia. Brumat fondò quindi nel 1971 il primo gruppo di donatori di organi a carattere prettamente provinciale, il DOB, Donatori Organi Bergamo, cui seguì, due anni più tardi, segnatamente il 26 febbraio 1973, Aido, Associazione italiana Donatori Organi. Scopo dell’associazione era diffondere la prospettiva del trapianto come trattamento risolutivo e auspicabile alternativa alla dialisi per i pazienti con patologie renali, costretti all’epoca a spostarsi anche decine di chilometri per effettuare il trattamento, data la scarsità dei centri di cura e la mancanza di presidi sul territorio.
Le prime difficoltà, la crescita e i riconoscimenti ufficiali
I primi anni d’attività registrarono molte resistenze nei confronti del trapianto da parte della comunità scientifica, per motivi culturali e religiosi. Ciò nonostante l’impegno e la serietà con la quale vennero affrontati i problemi di carattere associativo e scientifico diedero una svolta decisiva alla vita dell’associazione: nel 1975, ad esempio, Aido dialogò con il Ministero della Sanità e con varie personalità del mondo politico per la nuova legge sui trapianti e con il ministero dell’Istruzione per sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della donazione. Grande soddisfazione, inoltre, in termini associativi, visto che in pochi anni il numero degli iscritti superò quota 70 mila.
Realtà al servizio del Paese
Numerosi, da allora, i momenti da incorniciare fra cui la prima Giornata Nazionale Aido con i Lions organizzata a Perugia nel giugno 1984; la nascita delle strutture regionali nel 1987, rese indispensabili dalla sempre più marcata attribuzione alle regioni di poteri in ambito sanitario; e una grande raccolta firme depositate in Cassazione nel 1996 per chiedere di modificare la legge sui trapianti allora in vigore alla quale aderirono più di 100 mila persone. Nel 1984 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini sottoscrisse l’adesione ad Aido e l’atto di donazione. Due anni dopo il nuovo Capo dello Stato Francesco Cossiga conferì all’associazione la medaglia d’oro al valore della sanità pubblica. Gli ultimi decenni hanno significato per Aido motivo di ulteriore riconoscimento e valorizzazione sul piano nazionale, complice una maggiore consapevolezza e sensibilità sul tema del dono. Oggi l’associazione conta quasi un milione e mezzo di iscritti volontari.
Un traguardo e una nuova partenza
Nel presentare la serata evento “Aido FVG – verso i 50 anni di Aido” la presidente regionale di Aido Friuli Venezia Giulia, Marilaura Martin, ha sottolineato come “questo appuntamento è il preludio e lancia le iniziative che Aido a tutti i livelli porterà avanti per celebrare i suoi primi 50 anni di attività. È significativo che si parta dal Friuli che è la terra natia del fondatore di Dob (Donatori Organi Bergamo) prima e di Aido (Associazione italiana donatori organi, oggi Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule) poi, Giorgio Brumat, nato a Valvasone in provincia di Pordenone”. Martin evidenzia che “questa regione è da sempre ai primi posti per dono di organi stante la sensibilità di chi qui vi abita e l’attività portata avanti meritoriamente da istituzioni e associazioni”, per poi ringraziare chi con lei ha permesso la realizzazione di questo primo evento: “Non avremmo potuto fare nulla senza i dirigenti volontari dei nostri gruppi comunali, delle nostre sezioni provinciali, i colleghi che con me lavorano a livello regionale e il nostro rappresentante a livello nazionale, l’amministratore Daniele Damele. Ci prepariamo all’appuntamento con emozione”.
Lo sguardo al futuro: “Sì” alla scelta consapevole
La presidente nazionale Flavia Petrin sottolinea: “Festeggiamo 50 anni d’impegno per le donazioni e i trapianti, esprimendo un infinito grazie alla memoria di migliaia di persone che hanno scelto di aiutare il prossimo. La nostra gratitudine va anche nei confronti dei sanitari che in questi decenni hanno sviluppato la rete e la ricerca nel campo dei trapianti. È stato un lungo percorso che ci motiva ancora di più ad affrontare le tante sfide che abbiamo davanti”. Petrin lancia l’appello: “Continuiamo, tutti assieme, a promuovere la cultura del dono e della scelta consapevole in vita per il “Sì”: Sì alla donazione, Sì ai trapianti, in definitiva Sì alla vita. È importante che tutti possano informarsi e decidere consapevolmente sulla prospettiva della donazione: fosse anche un “No”, ma decidere”. Secondo la presidente nazionale, “dobbiamo fare di tutto per rendere concreta l’opportunità del trapianto a chi è in lista d’attesa. Sono migliaia di persone che non hanno alternativa di cura. In 50 anni questo Paese ha vissuto una rivoluzione copernicana nel campo della donazione e dei trapianti. I risultati raggiunti sono ragguardevoli e devono essere lo stimolo e la spinta per migliorare ancora. Nel 2021 abbiamo avviato DigitalAido: basta un clic in 30 secondi per esprimere il proprio “Sì” tramite smartphone o il sito internet di Aido nazionale. Un’altra opzione che sta sostenendo la nostra mission sfruttando i vantaggi della tecnologia e raggiungendo con più facilità i giovani”. Conclude Petrin: “Buon compleanno, Aido: grazie di cuore ai tantissimi volontari che sono l’anima vera dell’associazione con la loro presenza capillare sul territorio, il loro impegno e la loro abnegazione. Aido è patrimonio dell’Italia”.
L’evento del 17 settembre al teatro San Giorgio di Udine inizierà alle ore 21 con i saluti delle autorità presenti; seguirà la proiezione di brevi clip video sulle attività e i traguardi raggiunti da Aido in questi 50 anni; quindi spazio allo spettacolo degli Abba Show, tribute band degli Abba; e, infine, i ringraziamenti e i saluti ai partecipanti.