Il diritto di recesso negli acquisti on line
La notizia è che in Inghilterra Zara e altri marchi attivi anche nelle vendite on line hanno deciso di applicare una “commissione” pari a circa 2,29 euro nel caso in cui il consumatore decida di esercitare il diritto di recesso riconsegnando il prodotto acquistato on line attraverso uno dei punti di consegna che non appartengono al marchio e che sono gestiti da terzi, ad esempio dalle poste.
Purtroppo si tratta di un primo piccolissimo passo che potrebbe rimettere in discussione alcune delle condizioni dell’esercizio del diritto di ripensamento nelle vendite a distanza e fuori dai locali commerciali previste dalla normativa europea e di recepimento dei singoli stati.
Il fenomeno dei resi facili infatti rende molto complessa la vita soprattutto ai piccoli venditori. Nella pratica infatti diversi consumatori passano parte del loro tempo ad effettuare acquisti on line soprattutto di capi di abbigliamento con la sola intenzione di ricevere i beni, indossali facendosi delle fotografie magari da postare sui social, e poi restituendoli esercitando il diritto di recesso e riottenendo la restituzione dei soldi originariamente versati incluse le spese di spedizione che il venditore si è trovato a sostenere per la vendita poi “ripensata”.
Gli artt. 52 e segg. del Codice del Consumo infatti sanciscono il diritto del consumatore di recedere dai contratti conclusi con il professionista a distanza e fuori dai locali commerciali senza costi (a parte alcune eccezioni), nel termine di 14 giorni. In caso di mancata o errata informativa sul diritto di recesso da parte del venditore, il consumatore ha tempo 12 mesi + 14 giorni per comunicare il diritto di ripensamento!
Tale termine va calcolato a far data dalla ricezione del bene nei contratti di compravendita e dalla ricezione dell’ordine per i contratti di fornitura di servizi. La comunicazione del recesso può essere data via mail, fax, pec o raccomandata a.r. e vale la data di invio della comunicazione che quindi deve essere fatta nel termine di 14 giorni. Nel successivo termine di 14 giorni dalla comunicazione di recesso deve essere restituito dal consumatore il bene. Il venditore da parte sua deve procedere alla restituzione dei soldi pagati dal consumatore per l’acquisto, incluse le spese di spedizione sempre entro i 14 giorni dalla manifestazione del diritto di recesso. Salvo che il professionista abbia offerto di ritirare egli stesso i beni, con riguardo ai contratti di vendita, il professionista può trattenere il rimborso finché non abbia ricevuto il bene oppure finché il consumatore non abbia dimostrato di aver rispedito il bene, a seconda di quale situazione si verifichi per prima.
Il diritto di recesso non può essere esercitato in alcuni casi espressamente previsti dall’art. 59 del Codice del Consumo ed in particolare ad esempio quando la vendita ha ad oggetto beni reperibili, beni su misura o chiaramente personalizzati, beni sigillati che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o connessi alla protezione della salute e sono stati aperti dopo la consegna.
L’esercizio del diritto di recesso che giunge a annullare il contratto di compravendita esplica i suoi effetti anche sui contratti accessori, come ad esempio i contratti di finanziamento sottoscritti per l’acquisto dei beni e servizi, che dunque saranno risolti di diritto.
Il consumatore è responsabile unicamente della diminuzione del valore dei beni risultante da una manipolazione dei beni diversa da quella necessaria per stabilire la natura, le caratteristiche e il funzionamento dei beni.
Il consumatore non è comunque in alcun caso responsabile per la diminuzione del valore dei beni se il professionista ha omesso di informare il consumatore del suo diritto di recesso.
Diversi venditori on line concedono termini più ampi dei 14 giorni per poter recedere. E’ importante precisare invece che il diritto di recesso non può essere esercitato se l’acquisto viene effettuato in un negozio fisico. La ragione sta nel fatto che l’acquisto effettuato nel negozio fisico permette di poter valutare direttamente le caratteristiche del bene anche visionandolo.
Importante è però comprenedre come il diritto di recesso, riconosciuto al solo contraente debole (consumatore), debba essere esercitato con moderazione per ragioni di sostenibilità sia economica che ambientale. far correre corrieri costa sia in termini di spese di spedizione che in termini di emissioni…nonchè si spreca tempo…tempo che invece potrebbe essere utile per fare altre cose!
Avv. Barbara Puschiasis
Presidente Consumatori Attivi
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