Centenario ANBI: 1922-2022, dalle bonifiche alla siccità ed emergenze
Non solo irrigazione e attività di difesa idraulica del territorio, ma anche energia elettrica da fonti rinnovabili, bonifica ambientale di siti inquinati, attività di dragaggio in aree lagunari e portuali, manutenzione della viabilità lagunare. Se ne è parlato venerdì in Castello a Udine al convegno del “Centenario” Anbi organizzato da ANBI FVG, incentrato sul tema “leggere il passato per immaginare il futuro”. All’evento – che celebrava i cent’anni dal primo congresso delle bonifiche venete di San Donà di Piave, data che diede il via alle bonifiche integrali per la sanificazione del territorio – in una Sala del Popolo completamente piena hanno partecipato alte autorità istituzionali, rappresentanti del mondo economico, sindacale, dell’agricoltura.
Dopo i saluti dell’amministrazione regionale, del sindaco di Udine Pietro Fontanini, della presidente ANBI FVG Rosanna Clocchiatti, la quale in questo periodo che sembra la “tempesta perfetta” (carenza idrica, siccità, cambiamenti climatici, costi energetici) esorta tutti a fare la sua parte, e di Edi Piasentier, direttore dipartimento Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine, è seguita una riflessione dell’arcivescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato, che sprona a rimettere al centro del creato l’uomo, ma come collaboratore e non come padrone di un bene che ha ricevuto solo in dono.
Assenti Vannia Gava, sottosegretario di Stato del Ministero della Transizione Ecologica, che ha inviato ad Anbi una lettera, mentre l’assessore regionale Fabio Scoccimarro ha fatto avere un video saluto: “il territorio ha subito pesanti trasformazioni che hanno inciso sullo sviluppo urbano, sulla tutela territoriale, mentre le attività industriali con il boom economico consumavano superficie agricola. Cento anni fa con le bonifiche si sono affermate le tecniche di agricoltura moderne; oggi è necessario guardare al passato per comprendere come trovare l’equilibrio tra difesa ambientale, tutela del territorio e sviluppo”.
Alla proiezione del video «Storie di donne e uomini dell’acqua» realizzato dall’ANBI nazionale in collaborazione con ANBI FVG, è seguito l’intervento di Massimo Gargano, direttore generale ANBI nazionale, che ha denunciato come le risorse del Pnrr destinate al sistema irriguo e alla lotta alla siccità siano insufficienti rispetto alle reali necessità del Paese, richiamando l’attenzione su un’azione politica che difenda il territorio in contrasto all’eccessivo consumo di suolo e allo sfruttamento irrazionale delle risorse idriche. “Cento anni fa c’era un paese che cresceva e aveva bisogno di terre, e i consorzi le resero disponibili, un’esigenza nata dal basso. Dopo un secolo cosa è cambiato? Il vento, che è a sfavore; e il clima di guerra, inimmaginabile in Occidente. Manca una linea, un orientamento, una direzione. Rispetto a 100 anni è rimasta solo la cultura del fare, coi consorzi impegnati in interventi straordinari divenuti ormai quotidiani, in una alteranza continua di siccità e alluvioni. Dobbiamo portare la battaglia climatica in Europa – ha dichiarato – se vogliamo rispondere alle esigenze del territorio come si fece un secolo fa”.
Paolo Strazzolini, docente universitario e autore di libri sulla bonifica, e Massimo Somaglino, direttore artistico del Teatri Stabil Furlan, attore, autore e regista teatrale, hanno poi tracciato il percorso storico della bonifica nella nostra regione. Moderata dalla direttrice di Telefriuli Alessandra Salvatori, il convegno si è chiuso con la tavola rotonda “L’attività di bonifica di fronte alle trasformazioni del territorio e ai nuovi bisogni della società: problemi e prospettive”, con Francesco Vincenzi, presidente ANBI nazionale, Rosanna Clocchiatti, presidente ANBI FVG e del Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, Gianpietro Benedetti, presidente Confindustria FVG e UD, Dorino Favot, presidente regionale ANCI, Stefano Zannier, assessore regionale alle risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna.
“Per riuscire a garantire un sistema irriguo che dia risposte alle esigenze attuali, a partire dalle emergenze come la siccità e l’approvvigionamento idrico – ha detto Zannier – è necessaria una visione corale. La relazione tra Amministrazione regionale, Consorzi ed enti è paritaria, perché siamo consapevoli che solo un’azione comune ci consente di far fronte a queste crescenti difficoltà. Visioni diverse sulle azioni da perseguire, addirittura sulle soluzioni tecniche da attuare, vanno superate. Non possiamo permetterci di dividerci”.
CENTENARIO ANBI: la storia
Nel 1922 al Congresso delle bonifiche venete di San Donà di Piave (VE) vennero poste le basi della “bonifica integrale”, che unisce pratiche di sanificazione delle terre (bonifica sanitaria), tecniche di irrigazione (bonifica agraria), integrando aspetti sociali, culturali e del lavoro (bonifica umana) in un approccio finalizzato a riscattare dalle paludi terre coltivabili e renderle abitabili. Questo momento così importante, e al contempo poco conosciuto della storia d’Italia, ha spinto a una riprogettazione dei territori che nei 100 anni successivi ha consentito l’emersione di nuove campagne, lo sviluppo dell’agricoltura, e la nascita di nuovi centri abitati, in Veneto come in gran parte d’Italia, nelle aree costiere come nell’entroterra. A distanza di un secolo da quel congresso, i consorzi di bonifica di tutta Italia, attraverso l’ANBI nazionale e i riferimenti regionali, in collaborazione con istituzioni, categorie produttive a partire dall’agricoltura, associazioni ambientali, mondo dell’università e della ricerca, progettano le linee di azione nella gestione dei territori, per il futuro, in epoca di mutamenti climatici.
L’evento organizzato a Udine da ANBI FVG punta ad approfondire le attività istituzionali del settore della bonifica – dalla difesa idraulica del territorio all’irrigazione e all’approvvigionamento della risorsa idrica -, ma anche ad evidenziare le nuove funzioni che i consorzi di bonifica del FVG stanno assumendo (produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, bonifica ambientale di siti inquinati, dragaggio in aree lagunari e portuali, manutenzione della viabilità lagunare) nella loro qualità di enti attuatori della programmazione statale e regionale nel settore della tutela delle acque e della difesa ambientale del territorio, a supporto e salvaguardia dell’attività economica, non solo agricola, che nello stesso territorio opera e si sviluppa.