Medicina di genere: riparte il corso, unico in regione, dell’Università di Udine
Dopo i numeri record dello scorso anno, riparte la pionieristica iniziativa dell’Ateneo per formare professionisti più consapevoli sulle differenze di genere in ambito sanitario
A pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni i numeri parlano già chiaramente raccontando, anche per quest’anno, un successo annunciato. E così, dopo la trionfale edizione pilota, anche per il 2022/2023 il Corso “Comprendere la medicina personalizzata in una prospettiva di genere”, promosso dal Dipartimento di Area Medica – DAME e dal Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Ateneo, in attuazione del virtuoso Gender Equality Plan (GEP), si prepara ad aprire i battenti.
Destinato agli studenti di medicina, delle professioni sanitarie, biotecnologie e scienze motorie ma anche ai medici in formazione specialistica e ai professionisti dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale, il percorso si tradurrà in un nuovo viaggio in dodici tappe, dal 3 novembre al 16 febbraio, per insistere sulla preziosa rivoluzione culturale avviata e pienamente in corso.
«È doveroso, al giorno d’oggi, ripensare la medicina in un’ottica di inclusività e personalizzazione, alla luce delle innegabili differenze tra uomo e donna, e assicurare così, ad ogni paziente, le migliori cure possibili proprio grazie ad interventi mirati e sartoriali – spiega Lorenza Driul, docente di Ginecologia e ostetricia presso il Dipartimento di Area Medica e componente del Comitato scientifico promotore dell’iniziativa – Anche quest’anno cercheremo di offrire ai partecipanti una visione globale del concetto di salute sollecitando un approccio clinico pluridimensionale, incentivando ad una maggiore attenzione alla raccolta dei dati anamnestici, strumentali e laboratoristici e alla stesura delle cartelle e dei referti, proprio in relazione al genere della persona, per migliorare così l’adeguatezza degli interventi».
Strutturata su incontri on line a distanza, di due ore ciascuno, l’iniziativa ricalcherà certamente l’impronta già sperimentata contemplando interventi sulle discipline di base e cliniche ma sviluppando anche tematiche ancora poco battute.
«Nel corso dei mesi avremo l’opportunità di spaziare dalle neuroscienze alla reumatologia, dall’ambito cardiovascolare a quello infermieristico e farmacologico, solo per citarne alcuni, così da garantire ai partecipanti un effettivo ampliamento delle competenze e insistere sul cambiamento di rotta già innescato un anno fa grazie a questa pionieristica esperienza – anticipa Barbara Frossi, Professore Associato in Patologia generale presso il DAME e componente del Comitato scientifico dell’iniziativa – L’obiettivo, ancora una volta, è promuovere una medicina inclusiva e corretta, che parta dalla necessità di comprendere a pieno le peculiarità della persona con cui ci rapportiamo».
Non solo medicina, in tutte le sue declinazioni, ma anche una finestra, anzi due quest’anno, su aspetti giuridici di rilievo. «Oltre alla lezione sulla violenza domestica e su come riconoscerla, tenuta dal Vice Questore dott. Massimo Ortolan della Squadra mobile della Questura di Udine, sarò io stessa a svolgere un approfondimento sui concetti di discriminazione, parità e pari opportunità, sui meccanismi di esclusione e sugli strumenti di inclusione sociale – anticipa la prof.ssa Valeria Filì, delegata del Rettore per le pari opportunità e Presidente del CUG – La sete di conoscenza su queste tematiche è ormai un dato di fatto dal momento che la medicina personalizzata deve sempre più tenere conto della centralità della persona e delle sue specificità, in primis il genere, quale risultato dell’interazione di una serie di fattori, dal sesso biologico ai condizionamenti culturali, sociali ed economici».